12 dicembre 2017

Il mio grosso Deja-Vu
Dicembre porta proprio sfiga

Martedì 5 dicembre vado finalmente a fare la risonanza magnetica al seno. Quella per cui fare l'impegnativa mi aveva provocato uno stress enorme, perché prima avevo fatto l'impegnativa per una mammografia che non mi hanno voluto fare perché nel referto precedente era consigliata una risonanza. Poi sono andata a fare l'impegnativa per la risonanza magnetica MA non c'erano (e pare che per legge debbano essere necessari) codice fiscale e umero di iscrizione all'albo.
Incazzata nera vado alla visita dalla senologa che era già prenotata e mi faccio fare l'impegnativa ma dietro non ha l'iscrizione all'albo e i comunica che non è necessaria. Torno dal medico e non va bene, non c'è l'iscrizione all'albo. Sfavata come poche, vado sul sito dell'OMCeO e trovo il numero in questione. Cazzo, avrebbero potuto farlo loro.
Mi fanno l'impegnatica ma senza contrasto, la faccio modificare e FINALMENTE ci siamo.

Detesto la risonanza con contrasto, devono bucarti ed è sempre il solito problema. Solo che mentre a Padova la risonanza magnetica è aperta, quindi meno claustrofobica e c'è uno specchio che permette (anche se sei a faccia in giù) di vedere le tue mani quindi di avere comunque una visione, anche se piccola, della realtà che ti circonda, e in più il buco te lo fanno prima di fare la risonanza (due anestesisti, uno per lato, tastano le vene finché non ne trovano una abbastanza decente per bucarti) quindi una volta superato quello è tutto ok, qui in questo posto fai la risonanza senza contrasto poi, immobile come sei, senza vedere nulla, sdraiata a pancia sotto con le mani sopra la testa tese, ti cercano una vena. Inutile dirlo, la prima vena è stata scazzata e ha dovuto ravanare parecchio per riprenderla finché sento "Ah cavolo, si è rotta". In tutto questo io non potevo muovermi e avevo un male cane. Con la seconda vena va meglio ma sempre doloroso. Mi ripiazzano dentro e via.

Ero così spaventata che tremavo quando sono scesa. Il radiologo, un ragazzo squisito, mi ha aiutata. Così l'ho ringraziato per la gentilezza. Ho a che fare con medici e tecnici da quando ho 13 anni e so che spesso non hanno riscontro, e che sembra tutto scontato. I pazienti si lamentano se vengono trattati con superficialità e freddezza ma non ringraziano mai abbastanza il lavoro fatto da medici, infermieri e tecnici.

Mi sono rivestita e sono partita, ho fatto due giorni fuori per rilassarmi.

Giovedì sono tornata e venerdì sarei ripartita con Lys, la mia amica, per Ventimiglia fino a domenica. Da scema ho pensato bene di passare quel giorno stesso a ritirare le analisi, invece di andare lunedì. Così ho letto. E ho letto che nell'area dove di solito c'è scritto Niente di rilevante, c'era un papier di roba. Una robina di 6 mm nel seno destro, in profondità vicino al muscolo pettorale, un'area compatibile con una cellularità patologica. Altre scritte. Altre cose. Nebbia, pensieri che vanno, inarrestabili e ripercorrono con frenetica fantasia un passato di 8 anni fa. Stesse cose, era dicembre. Era dicembre quando è mancato mio padre. Era dicembre quando mi hanno trovato il tumore al seno. Dicembre porta una cazzo di sfiga eh?

Ansia. Respiro. A breve incontrerò Gigi, non voglio preoccuparlo. Ma non ricordo la strada che ho fatto per arrivare alla metro, né quella dalla fermata metro a Porta Susa. Né ho memoria del tempo che ho passato ad aspettarlo. È come se il mio cervello si fosse congelato su alcuni pensieri e non riuscisse più a uscirne nemmeno per sentire lo scorrere del tempo, il variare dello spazio.

Ma la giornata è passata, Gigi non ha intuito niente e purtroppo ho vomitato il mio stress su un'unica persona, forse l'unica che non avrebbe dovuto sentire tutto questo fluire di pensieri veloci.

Ma va bene, è un passaggio necessario per metabolizzare, la paranoia. Devo passare nella nebbia della mia testa per trovare chiarezza e quindi un briciolo di tranquillità.

Parto. Lys è una persona dolcissima e splendida, che mi ha accolto nella sua vita come un'amica di vecchia data. Sabato le racconto tutto, ma con estrema pacatezza. Ho metabolizzato, non ho paura, non più. Ho i due estremi di possibilità all'interno dei quali esiste un range infinito di situazioni che potrebbero accadere. Sono pronta al peggio, so che posso scegliere, sono (relativamente) tranquilla.

Anzi mi spiace aver creato tutti questi allarmismi, ma al fondo di questo post metterò i link relativi a dicembre 2008 - gennaio 2009 per far capire cosa mi è tornato in mente in quei 10 minuti di lettura iniziale di referto.

Fotografo, fotografo il mare, fotografo cose, fotografo persone, e mi era venuta anche una mezza idea di documentare visite, analisi, referti, come un progetto tutto mio che tale dovrà restare. I miei nulla sanno, per ora. Ma non è detto che debbano sapere.

Perché potrebbe non essere nulla o essere tutto ma mi sento abbastanza scafata per poter reggere da sola, ma soprattutto non voglio che altre persone gettino addosso a me ansia inutile.
Si chiama sano egoismo.

Come promesso a chi mi sta vicino, ieri sono andata dal medico a fare le impegnative per ecografia e visita senologica, come consigliato dal referto. In attesa decido però di mandare una email al mio carissimo endocrinologo del COES, il quale, non appena letta la mail mi chiama immediatamente per comunicarmi che le impegnative le ha già fatte lui, che secondo lui non è niente, però venerdì vado alle Molinette a fare tutto.
Non è niente MA facciamo in fretta. Il solito medico, che non sa come comunicarmi le cose, che ha paura di spaventarmi ma non vuole che io sottovaluti nulla. Lo adoro.

Vado via dalla sala di attesa, per attendere nuovamente un giorno, venerdì. Quello in cui confermeranno se c'è qualcosa o è un falso positivo.

Scrivo ad A, il mio amico libraio e compagno di stanza durante la chemio.
"Certo che siamo proprio sfigati"
"A volte lo penso anche io, però in realtà, se guardo la cosa con obiettività, sono sicuro che siamo veramente fighi. Di vita noi ne sappiamo qualcosa, no?"
"vorrei smettere di saperne. non pensi la stessa cosa anche tu?
voglio tornare ignorantissima"

Non posso scegliere cosa sia, posso solo decidere come reagire.
Ed ecco i link del passato.

http://bambinaborderline.blogspot.it/2008/12/colpa-del-tassista.html
http://bambinaborderline.blogspot.it/2008/12/seconda-puntata-per-chi-lattendeva-e.html
http://bambinaborderline.blogspot.it/2008/12/terza-puntata.html
http://bambinaborderline.blogspot.it/2008/12/novit.html
http://bambinaborderline.blogspot.it/2009/01/esercizi-di-rilassamento.html
http://bambinaborderline.blogspot.it/2009/01/intervento.html

Ce ne sono altri relativi al Tamoxifene che "lassamo perdere va"

Canzone del giorno: Syd Matters Obstacles


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