06 febbraio 2017

L'attesa

Da dove arrivava non si sa, forse era portato dal lieve vento autunnale. Nulla di troppo freddo, nulla di caldo. Un vento che ha il solo pregio (pregio?) di arruffare i capelli nel modo più fastidioso possibile. Eppure era lì.
Faceva freddo e c'era dell'acqua. Salata, dolce, ha importanza?
L'attesa.
Non so cosa sia per voi l'attesa; a tratti mi rende triste, come se quel qualcosa o qualcuno ritenesse poco importante la puntualità di un appuntamento e quindi, me.
Ma l'eccitazione era forte. Lei lo attese.

Lo attese finché non spuntò da dietro un angolo. La piazza, il fresco, il calore dell'abbraccio. Null'altro.

Quegli occhi scuri profondi che a tratti la scandagliavano, la studiavano ma lei cercava di non abbassare lo sguardo.
Due forze che si incontrano, due mine vaganti, nessun tipo di equilibrio.
Eppure lei lo sapeva che se mai fossero andati oltre si sarebbero incrociati in quel preciso punto, nella metà perfetta.
Perché due forze uguali e contrarie si annullano generando un equilibrio tra le forze. Generando lo zero, il punto perfetto, l'armonia.


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