08 dicembre 2016

Il mio "banchiere ambulante"

Quando, tra marzo e aprile, la mia storica banca (ex Sanpaolo, poi Intesa Sanpaolo, poi CarisBo quando mi sono trasferita a Bologna) ha deciso che io non potevo più accedere al mio conto online (io quasi mai andata fisicamente in banca), nonostante abbia cercato di risolvere qui a Cömo senza esserci riuscita ho deciso di fare il salto nel buio. Banca Etica.
Ci sono alcune scelte che impiegano anni per maturare, come quella di non mangiare carne, per le quali mi impongo limiti assurdi.
Per la carne è stato: "Ok, compro il libro 'Se niente importa' - lo tengo lì e so già che una volta terminato di leggere non mangerò più carne".
Per la banca è stata pigrizia. Non volevo riaprire un nuovo conto presso la Banca Intesa come suggeritomi dal ragazzotto della banca comasca.
Nonostante la nuova chiavetta per l'accesso e i passaggi che io, da brava nerd, ho seguito pedissequamente, l'accesso non mi era consentito.
Così ho dato il benservito alla CarisBo a Bologna e mi sono avventurata all'apertura del conto presso Banca Etica.
Perché Banca Etica? Me ne aveva parlato millenni fa un amico (molto alternativo, un ragazzotto che lavorava prima come barista per stare a contatto con la gente, poi si è rotto i coglioni e ha fatto un corso di programmazione java ed è diventato programmatore, aveva i dread ma se li era tagliati per andare in tibet in vacanza, ecc), io ero affascinata da questo nuovo concetto di banca che investe su energia alternativa, progetti locali e che ti offre la possibilità di essere socio e votare alle loro assemblee.

Dai, gambe in spalla e facciamo questo salto nel vuoto. Decido di aprire il conto online per medici senza frontiere. Ogni tot vengono devoluti mi pare 6 euro a medici senza frontiere.
Anche se apro il conto online ho comunque bisogno di recarmi presso i loro uffici per firmare alcune robe.
Peccato che la loro sede più vicina sia a Milano.
Peccato che in quel periodo stessi lavorando.

Così sul sito trovo una soluzione che fa al caso mio: il banchiere ambulante!

Non potete immaginare per quanto tempo io abbia fantasticato su questa figura mitologica, per me a metà tra un carrello della spesa piena di fogli e metà banchiere. E su come sarebbe avvenuto l'incontro: avrebbe allestito un banchetto in mezzo alla strada? Nel mio immaginario era nel mezzo di piazza Vittoria a Cömo, con una bandierina del colore di banca etica, blu e gialla. Un omino con gli occhiali, stile rag. Filini.

Ovviamente le mie (ex) colleghe ancora mi prendono in giro per questa cosa, commentando il fatto con "Solo tu, Carla, solo tu!". Prendo appuntamento con il banchiere ambulante che può incontrarmi, manco a dirlo, in un negozio di prodotti equo-solidali in via Milano.
Anche questo è stato oggetto di scherno pesante, ma come dar loro torto?

Mi reco nel luogo X (OT: stavo cercando in questo istante su Google il sito di Banca Etica e, lapsus, ho digitato Bamba etica) ed entro. L'omino è impegnato e io girovago nel negozio trovando già due capi di abbigliamento che poi comprerò effettivamente e che mi daranno l'aria da scappata di casa che tanto mi piace - un vestitino che pare cucito usando le tovaglie a quadri della nonna e una maglietta stile indiano arancione che, lavato, darà quell'aria di foto vintage a tutti gli altri capi di abbigliamento compagni di sventura presenti all'interno della lavatriste.

L'omino è in effetti somigliante al rag. Filini, ha gli occhiali come immaginavo, ha una sorta di banco tutto suo, con un computer, una stampante e ricoperto di fogli.

Non ho molte domande da fargli, voglio solo firmare e andare via. Anzi, no, ho una sola domanda che però lo mette in agitazione assoluta: ricevendo io un bonifico dalla Svizzera, quanto mi costa questo passaggio?
Silenzio.
"Ah-ehm, devo controllare".
Cömo è zona frontalieri, il passaggio di soldi dalla Svizzera all'Italia è roba quotidiana, rimango un po' basita, ma tant'è. Scartabella il contratto (il pdf online che ho anch'io tralaltro ma che per pigrizia non ho guardato) e mi dice che non dovrebbero esserci spese. "È sicuro?"
Silenzio.
Non voglio metterlo in difficoltà, così lo liquido con un "Bhe non importa, al primo versamento controllerò io".
Firmo i miei fogli, saluto e me ne vado.

A parte l'esperienza buffa del banchiere ambulante, per ora con questa banca mi trovo molto bene, le operazioni online sono semplici, l'app (dopo un primo momento di smarrimento) è fruibile. Per cambiare i massimali della carta di credito è stato sufficiente mandare loro un messaggio tramite la piattaforma online.

Se volete provare un'esperienza mistica e avere una banca davvero differente io ve la consiglio. Poi, oh, vuoi mettere, conoscere la figura mitologica del terzo millennio?
Ora vi saluto, vado dal parrucchello, ma solo perché sol capello liscio e a metà lunghezza mi paio la madonna. Un po' punk ma pur sempre madonna.

Canzone del giorno: Lo schiaccianoci Tchaikovsky (eh bhe oggi l'è così)
Chiedo scusa per gli errori, non ho avuto modo di rileggere


Nessun commento: