29 novembre 2016

Il tempo che serve

Tutte le mie storie cominciano (o finiscono) su un treno o in una stazione. Sono legata ai viaggi come all'aria che respiro.
Danza del ventre è nata su un treno tanti anni fa, potrebbero essere passati 10 anni circa.

Quando facevo la spola tra Torino e Firenze alla fine avevo fatto conoscenza (nonostante si fosse nei nuovi treni veloci che ancora non si chiamavano Frecciaminchia ma qualcosa come Eurostar e la socializzazione era impossibile) con un gruppo di persone che facevano spola anch'esse. Se non tutti i weekend, almeno uno ogni due ci si incontrava.
Sapete quelle conoscenze senza nome? Non ci eravamo presentati, però ci vedevamo sempre: era quasi rassicurante. E se non stavamo nello stesso vagone spesso capitava che si incrociava ai bagni. "Ciao, come va?". "Oh bene grazie, sempre su e giù, eh?".

C'era una ragazza di Torino con il fidanzato a Napoli, quindi faceva la mia stessa tratta. Un giorno spiegava agli altri ragazzi della compagnia di viaggio di come danza del ventre le avesse fatto scoprire dei muscoli che non pensava esistessero.

Allungai il collo e tesi l'orecchio per sentire meglio.

Mi intromisi: "Sono curiosa! Dimmi di più"

Ma se per tante cose reagisco nell'immediato, quelle che coinvolgono la mia timidezza hanno bisogno di tempo, tanto tempo.
Questa è la risposta a chi mi dice che sono impulsiva: non per tutto. Ci sono voluti anni, è dovuta riaffiorare a galla questa idea. Era rimasta sepolta lì, in un angolino del mio cervello.

Ci sono anche decisioni non prive di responsabilità che impiegano tempo a maturare. Ho impiegato 1 anno prima di prendere un camaleonte (che poi sono diventati due), non ero sicura di potermene prendere cura.

Scoprire la pancia (che delirio, non immaginate, mettermi in costume - preferirei stare in una spiaggia naturista), provare a muovermi davanti ad altre persone, inizialmente perfetti sconosciuti è stato uno scoglio enorme che sono stata ben contenta di superare.

Come quando feci quel corso scolastico di improvvisazione teatrale. Fu a tratti doloroso ma mi aiutò da matti.

C'è una cosa che non ho mai fatto ma che mi piacerebbe fare. Un viaggio all'estero. Da sola.
Perché penso vada fatto, perché voglio farlo, perché potrebbe anche essere una bella esperienza fotografica.

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