13 dicembre 2015

Se sono un po' lunga...

... è solo perché capiate quanta attesa c'è stata. Meravigliosa attesa. Ansiosa attesa.
Attesa.

Volevo mostrarvi le foto degli zaini e del prepartenza. Tra le altre cose abbiamo prenotato il parcheggio all'aeroporto di Malpensa con Ciao Parking per 64 euro. Considerato che stavamo via dal 3/10 al 19/10 non è stata una cosa così tremenda.
L'aeroporto non è raggiungibile a piedi dal parcheggio ma ci sono navette che vi trasporteranno gratuitamente sia all'andata che al ritorno, on demand. Quando arrivate, chiamate e in due minuti sarete alla macchina. Lo abbiamo utilizzato anche per andare ad Alghero (di cui probabilmente devo ancora parlarvi) e ci siamo trovati molto bene. Straconsigliato.

Nello zaino c'è di tutto. Come portare dei chili addosso e non accorgersene quasi.
Vi straconsiglio di portarvi (noi lo abbiamo fatto) gel igienizzante perché non si sa quando potrete lavarmi le mani, salviette intime per la stessa ragione e lucine da minatore (le torcette da mettere in fronte) - in alcuni posti la corrente viene staccata per tutta la notte. Che non vi manchi mai l'acqua in bottiglia: la userete anche per lavarvi i denti, ovviamente!

Prove con lo zaino: ci starà tutto quello che dobbiamo portare?
Attrezzatura fotografica portata:

  • Canon EOS 7D con 24 mm 2.8 pancake, 17-85 mm 4-5.6, 55-250 mm 4-5.6
  • Canon EOS 6D con 24-70 mm 4.0


Abbigliamento:

  • mutande varie
  • calzini vari
  • maglioncino in pile
  • maglia termica
  • 2 paia di pantaloni tecnici (con cerniere che diventano pantaloncini)
  • magliette varie in quantità
  • cappellino per il sole
  • cappellino contienicapelli in caso di disastro nucleare
  • impermeabilino leggero da corsa con cappuccio in caso di pioggia
  • impermeabilone enorme e pesante che copre anche lo zaino
e altre cose (ohi l'elenco è lungo!)


Tutto questo ordine non fa parte di me!



Finalmente è arrivato il 3/10. Dato che il check-in online mi è risultato difficoltoso con air Seychelles partiamo un po' prima da casa, inoltre piove e potete immaginare cosa succede per le strade e nella testa degli automobilisti quando piove. Ecco i nostri voli (per andate e ritorno) - notare le 6 ore di attesa ad Abu Dhabi.

Per il resto tutto bene, emozione a parte all'aeroporto! Meno male sono riusciti a darci dei posti finestrino!

ah-ehm. Lo dicevo che l'ordine non fa parte di me


Felice all'aeroporto Milano Malpensa

in attesa

ah-ehm. Boh?

La vasta scelta di film sull'aereo (che tanto poi te rivedi sempre gli stessi)

Il telecomando

Attrezzatura in dotazione. Avrei voluto fare "l'italiana" e portarmi via la coperta: avrebbe avuto un senso per le 6 ore passate ad abu dhabi.


Pronta per la nanna

Ciao colleghi di Tirana

Sempre meraviglioso


Faccia da "quando scendiamo?"

Era meglio non scendere. Ad Abu Dhabi il caldo è soffocante e appena scesi dall'aereo non si respira. Il volo da Malpens ad Abu Dhabi è durato circa 5 ore.



Una lievissima umidità dell'84%. Pareva di stare sott'acqua!




Ecco *il* posto. Quello che useremo per riposarci. Dopo una mangiata, carichiamo un po' i cellulari e siamo pronti alla nanna. Zaino stretto al corpo e fabbrichiamo le zeta. La copertina mi avrebbe fatto proprio comodo però... E in effetti qualcuno ce l'ha.

Una faccia che pare mi sia passato un tir addosso.

Nonostante 6 ore sembrino tante (che cazzo dico? Sono *realmente* tante) ci tocca prendere l'altro volo per Mahe Island, un paradiso in mezzo alle Seychelles. Altro volo di 4 ore e poi altra coda per riprendere il successivo e ultimo volo.



In coda al transit Gate 
L'aeroporto di Mahe è grande come la stazione di Como San Giovanni. Anzi probabilmente la stazione di Como lo batte. Presto scopriamo che i controlli di sicurezza qui sono l'inferno e dato che l'aeroporto è piccolo, la stessa persona che ti fa il controllo, dopo pochi minuti cambia postazione e ti controlla i passaporti o il biglietto per il prossimo volo.

Ci sono tantissimi indiani che non rispettano le code e sembrano non siano mai passati attraverso un metal detector il quale suona di continuo perché o si sono scordati di levarsi le monete dalla tasca, oppure non si sono tolti la cintura, e nonostante sia per tutti la stessa cosa i successivi viaggiatori non pensano bene di controllarsi e a ogni passaggio devono scansionarli con il sensore portatile.

Insomma non c'è alla fine troppa gente ma rischia di diventare comunque un'affare senza fine. Un consiglio vivissimo: PORTATEVI UNA PENNA. Io ho portato solo il portamine e le mine ma dovrete compilare i moduli per dichiarare che siete in salute, o che dovete proseguire il viaggio, o che dovrete chiedere il visto. Insomma qualcosa da compilare c'è sempre e non fatevi cogliere impreparati! Altro consiglio, anche per un viaggio itinerante portatevi sempre dietro l'elenco degli alberghi, ve lo chiedono!


Un aeroporto su un mare bellissimo

La stanchezza comincia a farsi sentire

Arrivati finalmente ad Antananarivo (ed è ormai il 4/10) dopo altre 2.45 ore e qualche turbolenza specie in atterraggio (secondo Fry il pilota ha effettuato un atterraggio Crosswind) ci misurano quasi immediatamente la temperatura. In Africa (ve lo ricordate? Non ne stanno più parlando ma c'è ancora) c'è emergenza Ebola. E così con il termometro a infrarosso almeno possono capire se qualcuno ha la febbre o meno.

Seguiamo la marea di gente perché non capiamo bene dove richiedere il visto attraverso il modulo che ci hanno consegnato in aereo e dopo averci chiesto dove saremo sistemati (ed ecco l'elenco degli alberghi) prendiamo gli zaini e CI SIAMO. Antananarivo, detta Tana, la capitale del Madagascar nonché della tribù Merina.
Ci sono ben 18 tribù in Madagascar. Differiscono tra di loro in alcuni casi per lingua (ci sono dei dialetti ma molti parlano il dialetto Merina perché è quello più conosciuto dato che viene usato in radio e in televisione), per riti e anche per tratti somatici.
I malgasci sono quasi tutti piccini di statura ma i Merina ad esempio hanno pelle scusa e tratti somatici asiatici mentre i Vezo sono più alti e longilinei. I Bara sono più corpulenti e con tratti molto più africani.

I malgasci non si considerano africani ma malgasci. Ovunque andrete nel mondo gli isolani non si considerano mai parte del continente di cui fanno geopoliticamente parte: è normale ed è ancora più normale in Mada. Qui davvero è tutto un mondo a parte.

Ora rimane solo da prendere gli zaini e incontrare Gaby.
Non perdetevi la prossima puntata!

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