12 dicembre 2015

Il luogo del cuore e il lungo viaggio per raggiungerlo

Il vero inizio di un viaggio è la realizzazione di poterci andare.
Finora abbiamo sempre viaggiato in Europa e in luoghi molto vicini (massimo un'ora e mezzo di aereo) e la realizzazione di poter andare in quei luoghi è stata una fiamma fugace, qualcosa di velocissimo.
Il Madagascar è stato atteso 10 anni: tanto che quasi prima di partire non ero nemmeno più sicura che fosse IL viaggio. Non ricordavo quasi perché insistevo tanto per andare.
In verità la mia vita è fatta di fissazioni: meno posso fare una cosa, più è impossibile e più mi ci fisso, diventa un tarlo e il mio obiettivo finale.

La realizzazione di poterci andare è stata ad aprile quando dovevamo scegliere di andare negli States o in Madagascar. Nonostante inizialmente la scelta era cascata sugli States (con annesso matrimonio a Las Vegas) presto Fry ha capito che era giusto che cambiassimo meta: per me quel viaggio era più importante. Il matrimonio sarebbe stato un gioco (non abbiamo bisogno di sposarci e non ne sentiamo proprio la necessità).
Dopo la realizzazione (che comprende calcolo metodico delle spese che io, essendo ManiBucate, non ho fatto) inizia la progettazione. I luoghi da vedere, come spostarsi, le zone da saltare. Per il Mada è difficilissimo: i trasporti sono lenti, le strade piene di buche, le guide indicano per percorsi di 200 km anche 4 ore di viaggio.
Se non avete troppo tempo dovrete affidarvi a una guida.
Ma io il nome di una guida ce l'avevo già da quando nel 2004-2005 cominciai a informarmi per sapere più o meno come avrei potuto fare.

Le soluzioni erano due, affidarsi a un tour tipo Avventure nel Mondo, o appunto sentire una guida locale. Coi tour operator non ho mai avuto nessun contatto e preferisco non averne.

La prima soluzione è stata scartata perché Fry non aveva voglia di accollarsi a un gruppo di persone che chissà che ti capita. In effetti aveva ragione ma sarebbe stata la mia soluzione se fossi andata da sola. La seconda è stata la nostra effettiva scelta.

Potevamo scegliere tra due guide: Matteo, un italiano andato a vivere lì e Gaby, un malgascio che parla italiano. Dato che il periodo in cui saremmo dovuti andare era agosto (l'azienda per cui lavoro chiude per una settimana e sarei riuscita ad attaccare un'altra settimana) Gaby purtroppo era già mezzo impegnato. Il biglietto dell'aereo costava tantissimo, però non avevamo altra scelta. O agosto o niente.

In ogni caso se volete contattarli ecco i recapiti:
Matteo: matteo@mymadagascar.net
Gaby: gabiturbo@yahoo.com e se siete intrepidi potete contattarlo al numero di cellulare: 00261320253214

Vi segnalo anche questa giovanissima guida, che alla fine ci ha tenuto compagnia per tutti i giorni a parte i primi due (le vicissitudini sono lunghe, ve le racconterò piano piano): betsytours@yahoo.fr si chiama Eric, parla anche lui italiano, ha 31 anni e fa il cuoco oltre che la guida.

Il costo per un tour di due settimane in Mada cambiava poco da Matteo a Eric: il primo prevedeva dai 3000 ai 4000 euro in totale e il secondo ci ha fatto un preventivo di 2800 euro. Il costo comprende auto e autista, guida, parchi e guide, alberghi a mezza pensione (ovvero un pasto incluso).
Non considerate il pasto gratuito in maniera così rigida, potrebbe capitare di sì, potrebbe capitare di no. Non è un problema perché vi accorgerete che i pasti sono la minore spesa che vi possa capitare in Madagascar.

La "realizzazione"
Appunti sparsi
Dimenticavo, in Madagascar ci sono gli Ariary come moneta. Viaggio a parte capirete che il costo di ogni cosa lì è minimo, fin troppo minimo. E come noi potreste trovarvi in difficoltà nel gestire alcune situazioni.


Agosto però si avvicinava e al lavoro non era stato approvato il mio piano ferie. I biglietti aumentavano sempre di più e la mia ansia cresceva. Non potevo confermare i biglietti, la guida, non potevo fare nulla. Quindi si era reso necessario un cambio di piani.

Ho chiamato il mio capo e gli ho detto che avevo necessità di spostare i giorni perché i biglietti aerei erano raddoppiati e che avrei preso due settimane a ottobre (le prime due per non accavallare i miei giorni di ferie con un'altra collega). I biglietti aerei costavano la metà, la stagione era migliore in Madagascar e tutto sarebbe stato perfetto. Le ferie mi sono state confermate immediatamente e finalmente in data 17/5 ho acquistato i biglietti e una piccola assicurazione del viaggio che in caso di malattia o problemi ci avrebbe assicurato il ritorno a casa senza supplementi. In realtà l'assicurazione copriva anche altre cose, ma in quel momento non mi interessava.

Costo totale, assicurazione compresa: 1743,01 euro.

Intanto abbiamo chiesto i passaporti, la mia foto con i capelli blu ha fatto esclamare all'addetto che negli states non mi avrebbero fatto entrare con altro colore di capelli.
Pazienza: in caso di viaggio negli states me li sarei ritinti.

Vorrei postare le foto dei passaporti ma non le trovo più e sono troppo pigra per rifarle: comunque è stato un bell'obiettivo raggiunto. Ogni piccola cosa ci avvicinava di più al viaggio, quello fisico, vero e proprio.

I vaccini per il Mada non sono obbligatori ma come scrivevo nel precedente post li abbiamo fatti tutti, anche quelli che potevamo evitare: non abbiamo fatto la profilassi antimalarica ma ho già spiegato perché.

A sinistra il possibile tragitto. Le cancellature e le riscrizioni sono state in "corso di viaggio", modifiche che poi racconterò: a destra gli appunti su cosa portare
Appunti sui vaccini
Ne metterò solo una, ma ci sono pagine e pagine di appunti sui vari parchi e sulle specie presenti
Dopo varie trattative io e Fry abbiamo optato per il viaggio con Gaby: non è stata una questione di costo, volevamo che a guidarci fosse una persona del luogo, che conoscesse bene i vari fady (divieti) e che ci potesse raccontare di più di quello che stavamo guardando. Con Gaby ci siamo scambiati varie email e dopo un acconto lasciato di 400 euro mi ha mandato i nomi di tutti gli alberghi. Ho espresso le mie preferenze quando c'era una scelta multipla e siamo rimasti in attesa.

Fatti i vaccini e a due settimane dalla partenza Gaby non si era fatto più sentire: via email non rispondeva e agli sms nemmeno. Eravamo un po' nel panico, non tanto per i 400 euro dati di acconto, ma come avremmo fatto una volta lì senza guida? Non avevamo nessuna idea di come spostarci, non ce ne siamo preoccupati a dirla tutta. Poi arriva una chiamata: era Gaby. Era stato molto tempo in ospedale perché "si era fatto male alla mano". Ma la comunicazione era durata molto poco perché era caduta presto la linea. Il nostro più grande problema era come portargli i soldi, non potevamo fare un bonifico e temevo che avessimo dovuto portare contanti (cosa in effetti poi avvenuta).
Tempo qualche giorno e Gaby ha ricominciato a rispondere alle email con nostro grande sollievo. Ma cosa voleva dire che si era fatto male alla mano? Non ce lo spiegavamo.

Nel frattempo avevamo fatto grandi acquisti: due zaini da 50 lt, vari oggetti per dividere l'abbigliamento (tipo delle "scatoline" di stoffa con cerniere, dato che avremmo cambiato spesso albergo/bungalow era necessario tenere tutto in ordine), sacchetti per la roba sporca, vestiario comodo (da magliettine sintetiche che potevano asciugarsi in poco tempo se lavate a maglioni in pile per gli altopiani centrali dove comunque la sera la temperatura si sarebbe abbassata parecchio), scarpe da trekking, creme solari, autan, igienizzanti, giacchettino impermeabile, ulteriore zainetto per attrezzatura fotografica e cose da portare sempre dietro, fermenti lattici, antibiotici che si sa mai, imodium che si sa mai. La ragazza che viene a dare da mangiare ai gatti era stata allertata. Ormai era tutto pronto. E io emozionata da morire.
E se a Fry non fosse piaciuto? E se fosse capitato qualcosa? E se...

Direi che ho rotto le palle abbastanza: ci sentiamo prossimamente per il viaggio in aereo, problematiche varie incontrate e il primo incontro con il Madagascar e con Gaby.

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