16 dicembre 2015

5/10/2015: tutti cantano, anche i lemuri!

Durante la notte non ha smesso di piovere, e al mattino ha proseguito. Meno male abbiamo il giacchettino leggero con cappuccio per proteggerci dalla pioggia. Perché è fresco ma non freddo e temo che la cerata sia davvero troppo.
Questo è quello che sentiamo e vediamo appena svegli (volume al massimo, pls):


A un volume lievemente più basso degli uccellini potete sentire il canto degli Indri indri.
Sono i lemuri più grandi del Madagascar e usano questi canti per comunicare.
Questo in particolar modo serve a stabilire il loro territorio, ma ne hanno altri due, uno per l'accoppiamento e uno di allarme.
A destra nel filmato potete vedere una spettacolare ragnatela ma non preoccupatevi: di ragni ne abbiamo visti pochi (anche se alcuni enormi).

Il programma era di andare al parco alle 8, ma facendo nostro il loro Mora mora tra colazione, lavarsi i denti e cercare di mettere via la roba per cambiare bungalow alla fine abbiamo fatto tardi. Al nostro rientro dal parco cambieremo stanza per una più carina, quando siamo arrivati per un disguido non era disponibile.

Arrivati al parco, Gaby è andato a fare i biglietti e noi siamo rimasti con Alberto la nostra guida che parla italiano. Chiacchierando del più e del meno abbiamo mostrato il nostro interesse per i camaleonti così lui si è messo subito in moto e ce ne ha scovati due: Un tricornis femmina e un nasuta piccolissimissimo (le specie sono state appuntate sul diario forse male, quindi se volete correggere fate pure!)

Chamaleo tricornis

Calumna nasuta
Sotto consiglio di Fry ho montato il 250 mm sulla mia macchina e il 24-70 mm sulla sua in modo da avere due obiettivi e scambiarci le macchine in caso di necessità: cambiare gli obiettivi sarebbe stato difficoltoso per via della pioggia.
Entrare nella foresta è un'esperienza quasi mistica: se credessi in dio potrei dire che lì dentro mi sono sentita vicina a lui come in nessun altro posto mai.
Ma non credo, quindi la mia esperienza è stata di vicinanza alla terra, alla natura, a ciò che di più bello può esistere.
Fry ne era entusiasta tanto che l'ha descritta come l'esperienza più bella della sua vita.




Alberto è molto bravo e ci spiega, ci racconta ogni pianta che incontriamo. Tantissime sono medicinali e mi pento di non essermi appuntata i nomi.
Presto abbiamo incontrato il nostro caro amico e geco diurno Phelsuma madagascariensis. Finora visto solo in fiera, ha colori sgargianti che vanno dal verde brillante, all'azzurro, al giallo.
Da lì poi ne abbiamo visti diversi esemplari: fate conto che è un po' come la loro lucertola!
Phelsuma madagascariensis

Phelsuma madagascariensis
Ogni tanto tra gli alberi Alberto ci mostrava palle di pelo dormienti: erano lemuri notturni che loro chiamano Fuzzifì (non si scrive certamente così ma si pronuncia così) che significa: cosa bianca.

Fuzzifì dormienti: no, non sono bianchi, avete ragione. Ma che ci posso fare?

Abbiamo ammirato anche alberi di ebano e di palissandro. Alberto ci spiega che il palissandro è lentissimo: ci ha mostrato un alberello alto 40 cm di ben 20 anni.

Poi abbiamo finalmente avvistato gli Indri indri. Il loro canto si sente anche a 2-3 km di distanza.
Il nome ha una storia molto buffa: pare che i primi esploratori abbiano cambiato la parola indri per il nome della specie, ma era semplicemente il modo in cui le guide malgasce chiedevano loro di guardare in alto (indri). Su internet ho letto che indri in realtà significa "eccolo là". In ogni caso non era il nome dell'animale. Ora sì.


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Indri indri



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Ci sono ben 6 famiglie di Indri indri nel parco, numerate in base alla loro importanza, al loro rango.

Lontano dai turisti abbiamo avvistato un Sifaka diadema.

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Sifaka diadema
Vi presentiamo anche questo simpaticissimo Eulemur fulvus, diventerà nostro amico anche più tardi.

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Eulemur fulvus

Abbiamo camminato 4 ore allontanandoci anche dai sentieri. Con Alberto abbiamo parlato, oltre che delle specie viventi presenti all'interno del parco, anche di come è la vita in Madagascar. Non dev'essere una vita semplice e fare la guida paga poco. Per quello gli abbiamo lasciato una mancia di 20000 Ar. Per noi non era niente ma scommetto che per lui era davvero tanto.


Quando siamo usciti dal parco Gaby ci attendeva per tornare in albergo, cambiare stanza e mangiare.

Alle 14.30 siamo andati all'isola dei Lemuri, un posto molto turistico. Trattasi di un'isoletta raggiungibile attraversando una sorta di fiumiciattolo di pochi metri, in canoa.
I lemuri sull'isola sono abituati all'uomo, vengono imboccati con frutta fresca e quindi capita spesso che saltino addosso ai Vazaha (vi ricordate vero, cosa significa?).

Una ragazza non smetteva più di urlare ogni volta che un lemure le saltava addosso. I lemuri sono stati molto pazienti con lei: io le avrei strappato la faccia a morsi.

In ogni caso abbiamo visto questi due orsetti, l'apalemure del bambù, di nuovo il nostro amico Eulemur fulvus e il Varecia variegata (credo)


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Apalemure del bambù, era molto spaventato ed emetteva uno strano mugolìo, simile a quello che fanno i cani

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La mia foto preferita (foto di Fry, mano mia)


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Eulemur fulvus parrucchiere

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Quello che credo essere un Varecia variegata


Giungiamo in una sorta di terrazza con le panchine per riposarci quando uno ha un malore. Viene sdraiato su una panchina affinché possa riprendersi. In effetti comincia a fare caldo umido e la passeggiata è stata faticosa.
Appena finita la visita andiamo alla Crocodile farm a Ivato.
Che è praticamente uno zoo. Difatto è il posto che meno mi ha colpito, anzi vedere un fossa in gabbia mi ha messo tanta tristezza...

Comunque ecco a voi qualche foto

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Riposino
 I coccodrilli mangiano una volta a settimana 2 kg di carne a testa.

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Tartaruga radiata (del Madagascar ma di un'altra zona: si trova a sud est, noi ora siamo a nord est)
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Queste lumachine sono meravigliose, ho sempre visto le loro foto su fb e ora le ammiro dal vivo.
Di questo parco ricordo un bel ponticello fatto di assi traballanti. Il mio minuto più lungo della mia vita.

Al termine della visita ( in questa visita era entrato con noi Bruno, ve lo ricordate? Il fratello di Gaby) torniamo in albergo perché alle 18.30 abbiamo la visita notturna al parco di Mantadia.
Abbiamo visto diversi camaleonti dormienti ma le foto sono state difficili da fare quindi ne ho poche (il brevicornis, il nasuta - sempre minuscolo -, il gastrotaenia di un verde brillantissimo, il cherugal che non ho idea di coem si scriva e non lo trovo su google quindi probabilmente non esiste e il famosissimo parsonii). La scena più bella è stata quando, nella notte della foresta, illuminando il sentiero con le nostre torce da minatore, in coda Alberto io e poi Fry, sentiamo un urletto provenire da dietro. Era Fry che si lamentava che un insetto gli era cascato addosso. Scoppiamo a ridere.

A scrivere tutto quello che abbiamo fatto il primo giorno mi pare che in Madagascar ci siano giorni più lunghi delle 24 ore che abbiamo noi.
Ecco le foto della sera e scusate se non scrivo le specie.

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Il bulbul nero che dorme (Hypsipetes madagascariensis)
Il canto degli Indri indri:



Domani mattina partiremo per Antsirabe, il paese di Gaby.
Queste due notti abbiamo dormito qui. Feon'ny ala ad Andasibe.
Se volete dare una scorsa all'allbum completo dei primi due giorni, eccolo!

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