01 giugno 2013

Berlino 11.05.13 - 5° giorno


La sveglia suona con la dovuta calma o non suona affatto stamani. Ma mi sono svegliata comunque perché ci sono ancora giri da fare e cose da vedere. Pensiamo di andare al Pergamon Museum all'isola dei musei. Di sabato.
Avete presente? Meno male che la ressa c'era solo per la cassa comune mentre per la cassa del solo Pergamon non c'era molta gente. Visto il costo del biglietto (14 euro) l'audioguida in italiano era compresa nel prezzo. Per me è stata un'interessante scoperta, davvero gradevole. Il Pergamon costa tanto, ma vale la pena andare se non altro per vedere la porta del mercato di Mileto e l'altare di Pergamo. Il resto, come si suol dire, sono coccini a patto che non siate appassionati di archeologia.






Alle 12, usciti da lì, ci meritiamo un bel currywurst da mangiare sulle rive (affollatissime del centro) dello Cprea. Il currywurstaro accanto al nostro capisce che siamo italiani e ci dice di essere di roma. Riferendoci ai tizi che lì davanti fanno il gioco delle tre campanelle (che si pensava fosse tipicamente italiano) gli chiediamo se qualcuno ci casca ancora. Dice che i berlinesi no, ma le persone che arrivano da altri paesi della Germania sì. Della serie, tutto il mondo è paese...
Vorremmo andare alle prigioni della Stasi ma è presto, eppure è tardi per fare qualsiasi altra cosa. La guida per le prigioni della Stasi c'è ogni ora, ma in inglese è solo alle 14.30. decidiamo in ogni caso di avventurarci perché le prigioni sono molto a est e non so quando ci metteremo. Ad Alexanderplatz troviamo il tram 5 (M5) che ci porta direttamente lì, e alle 13 siamo già lì. Compriamo i biglietti (5 euro a testa), si tratta di un tondino adesivo da attaccare alla maglia.



Prendiamo una ciambella e una coca cola e facciamo un giro sulle mura esterne dove si possono vedere le torrette di guardia e le casine deliziose con giardino che sono state costruite proprio ai bordi dell'enorme struttura dove un tempo c'erano palazzi adibiti alle investigazioni.

Dopo poco decidiamo di rientrare e attendiamo il nostro turno. Siamo tanti e le due guide ci dividono...

cosa dire che sulla Stasi non sia stato già detto? Della storia della Germania qualcuno ricorda la loro fine dopo la prima guerra mondiale, praticamente tutti conoscono la storia del terzo Reich e del nazismo, ma quanti sanno come andavano le cose sotto la DDR, con la Stasi e tutto il resto?
La guida non ha detto molto di più di quanto già non sapessi, o non avessi letto, ma la visita alle prigioni è una cosa angosciante. Le torture, prima fisiche e poi psicologiche, perpetrate dai soldati dell'unione sovietica prima e dai poliziotti della Stasi dopo possono solo essere immaginate entrando in quelle stanzette anguste senza finestre. E chissà gli odori, le condizioni igieniche, la deprivazione sensoriale.
Tenete conto che questa struttura sulle mappe non c'era. L'isolato che occupava, sulle mappe, era bianco. Ufficialmente non esisteva. Tenete conto del fatto che ci fosse un poliziotto/informatore ogni 6 persone. L'informatore poteva essere tua moglie, tuo marito, uno dei tuoi figli, o il tuo migliore amico. La stasi quel che poteva lo registrava. Praticamente quasi tutte le lettere venivano aperte e lette. C'era, come direbbe Fry, un'asimmetria informativa devastante. La Stasi sapeva tutto del suo prigioniero e il prigioniero non sapeva nulla della guardia che lo stava interrogando.
Celle buie in cui i detenuti rimanevano per giorni. Silenzio e nessun contatto umano. Tu e l'odore delle tue feci. Capirete bene che dopo poco i prigionieri confessavano qualsiasi cosa. Dopo gli interrogatori continuati per giorni e notti, dopo le minacce di far del male alla tua famiglia, con l'insicurezza di non sapere perché sei stato arrestato.














La visita alle prigioni della stasi ci ha lasciati un po' così. E' stato forte anche se non è stato forte quanto la visita a Saschenhausen (spero che Fry cambi idea al proposito, val la pena di visitarlo).

Torniamo a prendere il tram con la ferma intenzione di vedere il museo della Stasi. Ma un languorino ci blocca. Andiamo allora da Asia Fastfood in konrad-wolf-str 22. E' un baracchino che fa cibo vietnamita da portar via ma puoi anche sederti lì fuori. 2.50 euro una porzione piccola di Nudles e 1.20 mezzo litro di birra. Siamo dei re. Mangiamo e sul tram ci rendiamo conto che sono già le 17, siamo stanchi morti. Non è da me, ma anche io oggi ho bisogno di riposarmi. Ed eccoci in albergo. Stasera andiamo a trovare Tino al pub. Non ho fame e penso prenderò una birra. L'ennesima.

Berlino dittatrice, Berlino spiona, Berlino per me è Est. La Berlino ovest è come il Molise: non esiste.

Tino dice che vendere i quadri è difficile, quindi arrotonda lavorando in un pub di suoi amici. Il pub si chiama Laika. Questa sera andiamo a trovarlo e anche se scopriamo che la metro non ci porta lì per dei lavori in corso riusciamo comunque coi bus. A Berlino il venerdì e il sabato sera le metro e i bus passano tutta la notte. Sulla prima metro che abbiamo preso, un vecchietto senzatetto e con il suo carrello pieno di roba urla in tedesco qualcosa. E' arrabbiato, capisco solo Deutschland e militarische o qualcosa del genere. Polizei, e altre parole alla rinfusa. Sentirlo urlare così mi ha fatto pensare agli ebrei, che scesi dai treni si trovavano questa lingua incomprensibile sbraitata dai tedeschi e ho provato tanta pena per l'uomo lì sulla metro. E tristezza per ciò che è passato...



Laika si trova ad Emser Strasse ed è un locale che sa di famiglia. Appena entriamo vediamo gente che gioca a calcino e Tino al bancone che legge qualcosa. Dopo i primi convenevoli ordiniamo, e lì almeno io ieri sera ho esagerato. Infatti pur non avendo fame ho ordinato una porzione di Pel'meni. Sono tipo dei ravioloni con dentro carne o patate, con condimento a parte di panna acida e erbette. Una roba da leccarsi i baffi! Con quello ci prediamo due pilsner da mezzo litro. Dopodiché un tiramisù, anche questo con dentro la panna acida, ma abbastanza buono. Tino si fa un caffè e lo prendo anche io. Macchiato, of course. Prendiamo dei salatini. Fry ordina un'altra birra piccola, io un grasovka-apfel. Trattasi di una sorta di spritz, però dentro c'è a vodka (una particolare che ha dei fili d'erba dentro) e succo di mela. Ha un sapore tipo camomilla ed è molto bevibile. Dopo tante chiacchiere interrotte dagli avventori del locale (che comunque non è pienissimo) e dai colleghi di Tino che lo chiamano ai suoi doveri di giocatore di calcio balilla si fa presto la mezzanotte e decidiamo di tornare ad Alexanderplatz per fare qualche foto in notturna sperimentando il nostro nuovo cavalletto. Un negozio di currywurst ci attira e prendiamo due porzioni, e una beck's in due.
Le foto sono molto belle, ed ecco qui i risultati (nonostante Berlino, a mio parere, sia molto molto buia).













Visto il freddo e la stanchezza torniamo in albergo. E ci addormentiamo alle 3. io confesso di aver avuto dei crampi allo stomaco. Ho mangiato davvero tanto, domani dovrò contenermi un po'...

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