04 febbraio 2013

Oggi il sole

Dopo settimane di nebbia, finalmente il sole. Sono andata al lavoro fischiettando, mi sono messa in gonnella, pareva essere una buona giornata dopo aver passata la serata prima col mal di testa, la notte col mal di testa, essersi svegliati col mal di testa... Ma un analgesico ha aiutato tanto, fino a stasera, in cui il mal di testa è tornato con prepotenza. Prendo quindi un'altra pasticca e penso che se potessi fare qualcosa contro i miei violenti mal di testa (che non ci ho mai pensato ma non è così normale passare quasi ogni weekend col mal di testa) per migliorare la qualità della mia vita lo farei. Considerando che ultimamente mia sorella soffre di emicranie con aurea e dee andare dal neurologo forse è bene che anche io mi faccia controllare.

Le labbra, dopo un primo apparente miglioramento, sono tornate a screpolarsi. Ho consumato il mio burrocacao a tempo di record e ne ho comprato un altro. Visto l'ottimo INCI ho voluto provarlo e non è male.

La linea viviverde coop coi cosmetici sta facendo roba favolosa, che costa poco e con ottimi ingredienti. Quindi ho voluto provarne anche il burrocacao.

Qualche giorno fa ho ricevuto la richiesta di amicizia da una mia compagna delle superiori. Nella sua foto di profilo è rasata a zero e qualcuno ha commentato con una cosa del tipo "l'importante è prenderla col sorriso", così non mi ci è voluto molto a fare due + due. Dopo una prima negazione "mi sono rasata i capelli perché volevo provare" e un mio incitamento "scusa se te l'ho chiesto ma sai che ci sono assata anche io, se però te li sei solo rasati hai fatto bene, stai molto bene" è arrivata la confessione.
Essì, ha un tumore e sta facendo la chemio.
Interessante notare come a 13 o a 30 anni le reazioni siano simili. Io non volevo sentirmi malata, lei non vuole sentirsi malata. Per non sentirsi malati fai le cose che altri fanno normalmente ma che te non puoi fare. Ad esempio con la conta dei globuli bianchi bassa si dovrebbe uscire da casa solo con la mascherina chirurgica. Io non lo facevo. Mai. Lei non lo fa. Mai.
Ma le ho detto che forse oggi lo farei. E le ho dato uno spassionato consiglio: se proprio non vuole mettersi la mascherina, che non esca e stia a casa.
E poi ho voluto smettere di parlarne.
E' stata una reazione strana la mia perché di solito ne parlo volentieri. Ma forse proprio come lei non vuole sentirsi malata, io non voglio essere un'ex malata, una che ce l'ha fatta, una tosta, un'eroina, una persona forte. Vorrei che non esistessero etichette, che mia madre non abbia detto per una vita (e dica ancora) che sono una persona coraggiosa e forte, perché mi ha impedito di crollare quando ne avevo bisogno e ora per guadagnarmi l'affetto delle persone devo sempre seguire il mio copione da persona coraggiosa e forte e invece vorrei tanto, ma tanto, ma proprio tanto, lasciarmi andare.
Sono stata a trovare una mia cara amica che ha partorito, in ospedale, e in quell'oretta sono state date così tante etichette a quel neonato (che verranno ripetuto nel corso della sua vita) che ho pensato che non c'è soluzione. E' così.
Non siamo mai chi siamo davvero, ma solo chi gli altri vogliono che noi siamo. E recitiamo questa stupida parte perché siamo convinti che così possiamo guadagnarci l'affetto delle persone che ci circondano.
E' una delle ragioni per cui non voglio figli. Per quanto si sia bravi si rischia sempre di riporre in un'altra persona le proprie speranza, facendola crescere con l'illusione di poterci davvero soddisfare, e facendola sgobbare per ottenere il nostro affetto in un modo del tutto innaturale.
Per farla breve, credo che al giorno d'oggi fare figli (dato l'elevato numero di persone che popolano la terra) sia un atto abbastanza egoistico.
Mi dicono che è la natura, che tutti gli animali lo fanno. Rispondo allora che l'uomo ha la capacità di pianificarle certe cose, che noi facciamo di molte altre (e peggiori) cose assolutamente non naturali. Parliamo di Natura solo a convenienza e non sappiamo assolutamente, o non vogliamo vedere, che il mondo in cui viviamo non ha più *niente* di naturale.
E scusate lo sfogo.

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