18 luglio 2012

Il mio problema coi legami

In questo post voglio parlare di tante cose.

Yerba Mate.
Innanzitutto la mia nuova scimmia (stavolta non troppo costosa) che riguarda il rito della yerba mate. In Argentina ne bevono un sacco.
Chi può aiutarci a preparare un buon mate? Mio cognato che vive in Argentina.
E che mi ha detto:
"Immagino che abbiate qualche amico argentino che può darvi qualche dritta"
io: "Eh sì ci sarebbe una specie di cognato"
lui: "perfetto! potete chiedere a lui!"

io: "... V****, come si prepara un buon mate?"

Ho trovato un sito che vende tutto a poco. Serve la tazza (ricavata da una zucca), la bombilla (una cannuccia di metallo con filtro apposito per non fare passare le foglie di mate) e, ovviamente la yerba mate. Pare che aumenti la concentrazione come fa il caffè, ma non è così concentrato e non ha gli stessi effetti collaterali. Posso prepararmi una bella tazza di yerba mate prima di entrare al lavoro, per svegliarmi un pochino. E nel weekend con Fry per svegliarci insieme.

Il mio lavoro
E' successo che ieri ho visto un annuncio di lavoro in cui cercavano una figura per un magazzino nel comune in cui lavoro. Non penso che ce ne siano tanti, anzi sono quasi certa che si trattasse dello stesso magazzino. Così ho mandato il curriculum. Ho pensato che se mi avessero chiamata sarei potuta rimanere lì ma facendo un altro tipo di lavoro, pagato anche meglio.

Oggi la responsabile mi si affianca proprio mentre mi arriva una chiamata. Io non sono così impedita, ma quando ho qualcuno accanto mi rincretinisco. Così chiede a tutte le persone che sono accanto a me se sono libere. "Cosa ti serve?" le chiedono.
"Mi serve Carla".
Ecco, penso, ho fatto qualche megacagata e ora mi sbattono fuori. Mi chiudono in una celletta e gettano la chiave.
Il mio collega mi dice di passare a lui la mia chiamata, mi alzo e vado via con lei.
Le dico, in modo scherzoso, cosa ho fatto di tanto grave.
"Niente, il direttore aveva piacere di parlarti"
"Allora l'ho fatta davvero grossa, non farmi stare in pensiero. E' una cosa brutta?" sempre in tono scherzoso.
"Vogliamo rapirti"

La cosa buffa è che la mia responsabile, forse per il tipo di lavoro che fa, sorride raramente. Ma con me lo fa, lo ha fatto anche durante il colloquio. Penso proprio di piacerle molto anche se non so perché. Forse perché le sembro un'artista, come mi disse al colloquio, forse perché a pelle le vado a genio. Tant'è.

So che il direttore del personale non viene molto spesso perché sta in un'altra città. Mi vuole parlare.
Oddio, vuoi vedere che hanno saputo della mia candidatura per quell'altro posto? Ma che strano, era per un'agenzia interinale. Magari ne sono venuti a conoscenza. Ecco lo sapevo, ora mi buttan fuori.

Così arrivo, stringo la mano al direttore. La mia è ghiacciata, un po' per l'agitazione, un po' per l'aria condizionata dell'ufficio.
Mi siedo e attacca a parlare. A parte i segreti aziendali e i "questa conversazione non è mai avvenuta" mi dice che sono molto contenti di me, che hanno intenzione di tenermi e che non accetteranno le mie dimissioni. Non ho dato le dimissioni, ovviamente, ma il tutto è stato per dirmi che vogliono tenermi. Pare che la mia responsabile abbia detto al direttore "Carla non si tocca" e io sono abbastanza lusingata. Hanno chiamato solo me dei nuovi assunti e questa cosa me ne fa intuire altre due. Ci saranno dei cambiamenti, ma io rimarrò lì.

Quando alfine esco e chiedo alla mia responsabile se si parlerà di un'assunzione in azienda, mi risponde con un "bhe, vediamo dai". Non ha detto no. Per cui potrebbe anche essere.

Quando torno un mio collega mi chiede se ho parlato col boss. Faccio cenno di sì con la testa. Mi dice che solo i migliori parlano col boss, che era capitato anche a lui e che si vede che sono brava e spigliata e imparo in fretta.
E succede sempre così, alla fine mi sento legata. E ora con tutta questa dimostrazione di fiducia, per quanto possa sembrare stupido, mi sentirei una traditrice ad andarmene. Così sono tornata, con l'ego gonfiato e un peso nel cuore.
Perché lo so che ora smetterò di cercare, almeno per un po'.

Poco dopo essere tornata, la mia collega tatuata ha annunciato alla responsabile di non lavorare più con noi. Venerdì sarà il suo ultimo giorno. Sono contenta per lei, spero che abbia trovato qualcosa più "terra terra" come si definiva. E spero che la gratifichi tanto.

INPS
Tanto per cambiare in pausa pranzo ho chiamato l'INPS.
E' una lotta contro i mulini a vento. Praticamente il 30 maggio sono andata di persona all'INPS a dichiarare che dal 4 giugno avrei cominciato a lavorare. Ho chiesto mille volte se tutto andava bene e il modello salcazzo56bis era compilato correttamente. Mi hanno dato anche una ricevuta su  cui era scritto il numero di protocollo.
Indovinate? Qualche giorno fa ho ricevuto l'assegno di disoccupazione per il mese di giugno.
Oggi li chiamo per comunicare il disguido e mi dicono che devo tornare alla sede di zona.
"Ma come? Sono venuta prima di cominciare a lavorare proprio perché poi non avrei avuto più tempo. Non riesco a venire in sede proprio perché, come ho dichiarato il 30 maggio, sto lavorando".
Mi ha tenuta in attesa un bel po' e poi ha detto che avrebbe aperto una pratica e sarei stata richiamata. Ma sento bruciore di culo anche se ancora l'inculata non c'è stata. Vedrete che mi toccherà andare comunque in sede. E poi parliamone. Di quell'assegno di disoccupazione il 5% veniva trattenuto dal patronato che mi aveva fatto la pratica. Parliamone. Quel 5% da me non lo avranno mai.

Canzone del giorno Immi Ruah Renato Zero

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