14 settembre 2011

Per una buona causa

Ogni mattina arrivo a Castelfranco Emilia verso le 7.30. Vado al bar a fare colazione e prendo sempre le stesse cose: una ciambella, un caffè e da portare via, per pranzo, un trancio di pizza rossa e l'acqua. In realtà poi non sarebbe un vero e proprio pranzo ma una pausa di 10 minuti. Ho due bar che giro (ma ce ne sarebbero parecchi, nella via che percorro dalla fermata del bus al posto di lavoro passo accanto a diversi bar) ma negli ultimi giorni vado sempre nello stesso. Accanto alla cassa c'è una scatolina verde con scritto "per il viaggio in giappone del barista" e un foro per mettere le monete. Due giorni fa la signora mi da' il resto: la signora credo sia la proprietaria del bar e io metto 50 centesimi nella scatolina. Lei mi guarda e mi dice "E' per lui" indicandomi il ragazzotto, sicuramente suo figlio. COsì il giorno dopo quando c'è solo lui gli chiedo a che punto è con la raccolta e mi dice che è a buon punto. Ora dopo il disastro di Fukushima andare in Giappone costa poco, mi racconta, e ce la fa a tirare su i soldi. Metto altri 50 centesimi nella scatola. Tanti anni fa viaggiavo tanto. Ma non tanto in termini di tempo, quello ce n'è poco, quello non c'è mai. Ogni tanto qualche weekend andavo via, con una qualsiasi scusa. Il mio professore di matematica delle superiori disse di invidiarmi che anche lui sarebbe partito zaino in spalla per chissà dove. E mi disse, anche, che i soldi per viaggiare non sono mai buttati, che arricchisce anzi, erché quello che vedi ti rimarrà dentro per sempre. Mi piace l'idea di contribuire alla realizzazione di un piccolo sogno. E ci vogliono solo 50 centesimi... Nella ricerca di quella email in cui il mio professore mi diceva tutto ciò, mi sono imbattuta in un'altra email del 2008, in cui gli scrivo che mi sarei trasferita a breve a Firenze. Lui, dopo avermi detto che sarebbe stato sicuro di sapere, ogni tanto, dove mi trovavo, mi scrive "Ti ho sempre stimato e continuo a farlo."
Credo che gli scriverò.

 Canzone del giorno: 5 secondi Nadàr Solo


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