12 giugno 2011

La mia scelta

Mi chiedo se la ma storia, quella del tumore, non faccia più bene agli altri che a me.
Stasera io, Ragno B e F, tutte compagne delle elementari (sembriamo le streghe di Eastwick, solo più fighe), andiamo a vedere ML che fa uno spettacolo di teatro comico. Decidiamo prima di fare pappa così andiamo al Mirò qui dietro casa di mia mamma (giusto per comodità così potevo stare un po' con Birba, peccato però che Birba non sia stata dimessa), solo che RagnoB è in ritardo quindi cominciamo a cenare con un po' di ritardo, e la cena arriva ancora dopo perché il locale è pieno di famiglie starnazzanti e ragazzini urlanti. Quando ci alziamo dal tavolo scoppia il diluvio universale e non sappiamo nemmeno come fare per arrivare alla macchina. Così aspettiamo, e per farla breve arriviamo allo spettacolo con un'ora e venti di ritardo. Giusto per vedere gli ultimi 40 minuti. E poi salutare ML, sua sorella che ha partecipato anche lei allo spettacolo, e la sua mamma come spettatrice, che si ricordava bene di tutti noi.
La mamma poi, per salutarci, ci da' un bacio sulla guancia e quando è il mio turno mi abbraccia forte e mi dice "Tu sei proprio coraggiosa e ti meriti un abbraccio". In effetti avevo raccontato al figlio delle mie disgrazie salutari e a quanto pare lui le ha raccontate a sua mamma, così mi chiedo: non è che queste cose che racconto possono risollevare altri morali. Tipo "ma guarda lei cosa ha passato, non mi posso lamentare io"?
In ogni caso vorrei rassicurarvi tutti. Io ho un sacco di normalissime paranoie. Cioè non è che quando sono in crisi penso "ah certo ma in confronto a quello che ho passato...". Penso che quello che ho passato non mi abbia cambiato in questo senso: ho saputo affrontare quella cosa proprio come ora ogni volta che cado mi rialzo, fa parte del mio DNA. Non posso che rialzarmi in fretta quando cado, è l'unica cosa che mi riesce fare bene. Me lo ha detto oggi anche la psicologa: ho questa capacità di ricominciare da zero.
Ma soprattutto oggi ho capito un'altra cosa essenziale. Che qualunque cosa mi vada di fare devo farla per me. Non posso pensare sempre a cosa gli altri si aspettano da me. E se io non voglio dare l'esame a questo corso posso benissimo non darlo. Nessuno potrà dirmi niente perché è una mia scelta. O meglio: ognuno può dire ciò che vuole.
Ma rimane sempre una mia scelta.

Canzone del giorno: Gioco di Bimba Le Orme



Come d'incanto lei s'alza di notte,
Cammina in silenzio con gli occhi ancor chiusi
Come seguisse un magico canto
E sull'altalena ritorna a sognare.

La lunga vestaglia, il volto di latte,
I raggi di luna sui folti capelli.
La statua di cera s'allunga tra i fiori
Folletti gelosi la stanno a spiare.

Dondola, dondola, il vento la spinge
Cattura le stelle per i suoi desideri.
Un'ombra furtiva si stacca dal muro:
Nel gioco di bimba si perde una donna.

Un grido al mattino in mezzo alla strada,
Un uomo di pezza invoca il suo sarto
Con voce smarrita per sempre ripete
"io non volevo svegliarla così"
"io non volevo svegliarla così"

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