15 marzo 2011

13/03/2011 - ore 17,00 circa

Abbiamo avuto un incidente. E' stato un incidente strano perché nessuno ci è venuto addosso, stavamo facendo una piccola curva a sinistra in autostrada, sotto la pioggia, nella zona tra sestri levante e lavagna e d'improvviso ci siamo trovate scaraventate sul muretto di destra, airbag esploso, suono stridente, guardrail di sinistra e sballottati all'interno della gallerie sul muretto di destra. Strisciata di lato finché la macchina, finalmente, non si è fermata. Fumo all'interno della macchina, polvere bianca e via, fuori dalla macchina, presto.
Chiedo a Maria se sta bene, mi conferma di sì, non so cosa fare. Mi dice di chiamare la polizia stradale, li chiamo ma mi chiedono dove sono. Non so dove sono, non lo so davvero. Dopo Sestri Levante? Dopo Chiavari? Chiedo di richiamarmi entro 5 minuti che guardo la posizione GPS intanto Maria sistema il triangolo che mezzo secondo dopo viene distrutto da una macchina che passa a tutta velocità. Intanto arriva la stradale, e mi squilla il telefono. Rispondo ed era la stradale. Gli dico che un loro collega è già lì, "Ma come è possibile?" non so, ma c'è. Si parlano tra loro e il collega appena arrivato mi dice che per fortuna non ho danneggiato l'autostrada, altrimenti avrei dovuto pagare una multa. Intanto mi fa l'elenco delle contravvenzioni e verbali che mi farà. Io in quel momento spengo il cervello.
Poco dopo l'arrivo della polizia stradale ecco anche il carro attrezzi che tira su la macchina e ci "porta in sicurezza" all'esterno della galleria. Prima mi avevano chiesto se volevamo un'ambulanza, io non so. Ho il braccio gonfio e livido e lì per lì penso di essermelo rotto ma di non sentire dolore per l'adrenalina che ho in corpo. Quindi dico che sì, voglio un'ambulanza. E chiedo cosa sarebbe successo. Il poliziotto mi dice che io sarei andata in ambulanza e la mia amica sarebbe rimasta lì: ma come? E come ci incontreremo? Fa spallucce e dice che lei in qualche modo mi raggiungerà. Ma come in qualche modo mi raggiungerà? Insomma ci portano in sicurezza e arriva l'ambulanza. Mi sdraiano sulla barella, sopra un coso di plastica arancione che chiamano la "spinale", Maria la fanno sedere lì di lato accanto a me. Ho preso dalla macchina la reflex e il portatile non me la sentivo di lasciarli in macchina. Decidono di portarci al pronto soccorso di Lavagna. Battiti: io 90, Maria 110. Dicono che la ragazza è "palesemente" agitata. Delicatezza pari a zero.
Ci scaricano in ospedale, al triage fanno entrare Maria per la registrazione, io vengo trasportata in barella in uno stanzone, sensazione già conosciuta e sorrisi di compassione della gente che incontro. Mi sono calmata, ok sono calma. Mia mamma non deve ancora sapere se no le piglia un infarto. Do' notizia a mia sorella ma ho una voce talmente tranquilla che non si preoccupa. Ci portano separatamente dall'ortopedico e poi a fare i raggi, niente di rotto ma Maria ha vinto una sublussazione alla spalla.
Poi chiamo Stark che volevo chiamare appena uscita dalla macchina dopo l'incidente ma giustamente Maria mi blocca "non fare prendere un infarto a quel povero ragazzo". D'accordo. Ma quando lo chiamo sono calma, anche lui sembra calmo. E infine mi vengono in mente le pastiglie, rimaste nello zaino. E chissà come mai poi, visto che avrei dovuto prenderle solo il mattino seguente. Così chiedo se gentilmente possono procurarmene una per tipo, del resto siamo in ospedale. La loro risposta è "non so proprio come aiutarla". Poi chiamano il carro attrezzi chiedendo di aspettarci che torniamo a prendere gli zaini. Ci dicono di andare in portineria per farci chiamare un taxi per portarci a Sestri Levante dov'è la macchina. Troviamo la portineria (intanto anche un bancomat per prelevare) e chiediamo se gentilmente può chiamarci un taxi. Ci da un fogliettino col numero. Io e Maria siamo indecise se desiderare che Lavagna venga rasa al suolo (oh senza offesa per chi ci abita) o riderci su. Comunque chiamiamo il taxi e io riferisco che siamo all'ingresso del pronto soccorso ma sbaglio, infatti il primo taxi che arriva gira in un angolo e sparisce dalla nostra visuale e la donnina della portineria ci dice che quello è l'ingresso dell'ospedale e non del pronto soccorso. Argh. Ci fa la cortesia di chiamare il pronto soccorso e farlo tornare indietro. Destinazione, Sestri Levante. ormai siamo oltre le 19.30, orario di chiusura ma ci hanno aspettate, quindi prendiamo lo zaino e intanto cerco un albergo sull'iPhone con connessione internet (e fanculo a chi mi prende in giro, ci è stato utilissimo) e trovo un albergo, la pensione Suisse, a uno sputo da lì. Il taxi ci porta e, finalmente, letto. L'albergo è scrausissimo ma ha un letto, un bagno con doccia (che comunque non useremo perché almeno per quanto mi riguarda non ho niente per docciarmi), il signore che ci ha accolto è gentilissimo e finalmente riposo dopo la disavventura. Cerchiamo di procacciarci il cibo e chiediamo consiglio, così ci consigliano una pizzeria ristorante "La Previna" che poi risulta essere squisita. A Sesti Levante le persone sembrano molto più gentili. Può darsi che siamo state sfortunate a Lavagna e fortunate a Sestri Levante ma qui è tutto un sorriso e una gentilezza. Ci coccoliamo con buon cibo (focaccia similRecco per me e pasta al verso pesto e pinoli per Maria) e io con una razione di dolce. Ironizziamo sul fatto che dovremmo sfruttare questa cosa dell'incidente per farci avere razioni doppie di ognicosa ma soprattutto di dolce. Finito di fare pappa e comprate anche due bottiglie di acqua per la notte torniamo in stanza. Io risento Stark (inutile chiedersi se nella pensione c'è una connessione wifi o similare) che era preoccupatino, così insomma ci calmiamo e tranquillizziamo e ci mettiamo a nanna. Anche perché il giorno successivo dobbiamo trovare una macchina a noleggio dato che nessuno può venirci a recuperare. Ma è un pensiero del giorno dopo, non voglio pensarci assolutamente fino al giorno seguente e, appena salutato Stark, crollo morta sul letto. La notte è parecchio freddina e mi sveglio un bel po' di volte per accoffolarmi meglio su me stessa e tenermi caldo.
Al mattino successivo, pronte e quasi reattive ci attiviamo per trovare qualcosa e l'unica cosa che trovo è l'avis di Chiavari. Dai, ormai ce le siamo girate tutte ste cittadine, facciamoci anche Chiavari. Maria chiama ma scopriamo che vogliono la carta di credito. Così dico alla signorina che abbiamo avuto un incidente e non sappiamo come fare per tornare a Torino: forse si intenerisce, non so, ma alla fine dice che ci farà depositare una cauzione di 250 euro. Va bene, caspita. Tra quello e non avere niente, direi meglio quello. Colazione e poi altro taxi, altro giro, altra corsa. Arriviamo all'Avis dove non ci fanno pagare la cauzione (dovrò mandare dei fiori alla signorina in questione) e ci danno una Punto Evo. Ok, ci rimettiamo alla guida alla volta di Sestri Levante ma il navigatore ci fa prendere l'autostrada e sbagliare strada così siamo costrette a farci un bel po' di km in più. Ma alla fine ce la facciamo e ora arriva il lavoro pesante. Pratiche per la rottamazione (solo per l'airbag esploso ci vorrebbero 2000 euro), svuotare la 600 (non l'ho detto che era quasi un trasloco? basso, aspirapolvere, varia roba, poi da levare autoradio cd e tutto il resto), pagare deposito + carro attrezzi + demolizione. 390 euro. Alla faccia. Andiamo a cercare un bancomat ma posso prelevare solo 250 euro, mi aiuta Maria. Caricata macchina, andiamo. Direzione Torino. Pian pianino anche perché la Evo è lentissima. Lenta dammorire.
In ogni caso ora che sto scrivendo questo post mi sono levata le bende. Il mio braccio pare andare in cancrena da quanto è nero. Solo la vista di sta schifezza mi ha convinta a tornare al pronto soccorso, ci andrò domani. Maria oggi ci è tornata e le han trovato colpo di frusta e bloccata per bene la spalla. All'ospedale di Lavagna purtroppo non sono stati altrettanto bravi.

Arrivate a Torino ultima avventura, riportare la macchina all'Avis che ci avevan detto essere in corso Turati 37. Andiamo, ma c'è la Hertz che ci spiega che sì una volta c'era l'avis, ma da due anni a questa parte non più. Tremo al pensiero di dover andare a Torino Caselle, sono quasi le 18.30 termine ultimo per la riconsegna della macchina. Ci dicono che c'è una filiale poco distante, infatti ci arriviamo in 5 minuti e molliamo la macchina. Una avventura. Che non si vorrebbe mai avere. Ma a volte c'è.
Ecco alcune foto della macchina un po' rotta. E del mio braccio livido.






Canzone del giorno: Manic Street Preachers featuring Nina Persson - Your Love Alone Is Not Enough

Non potevo avere migliore compagna di incidente in ogni caso. maria, siamo tostissime.

2 commenti:

roccio ha detto...

Davvero fortissime!

Zion ha detto...

ho perso il conto di quanto hai speso tra auto buttata via, taxi, punto, albergo. Cavoli.
ma soprattutto, che brutta botta. È effettivamente meglio se te la fai rivedere.
Ti abbraccio...mi spiace che vi sia capitata questa disavventura. Forse la fisioterapia della tua amica la può pagare l'assicurazione (dipende dalla tua assicurazione). Un colpo di frusta fa dei danni a lungo termine purtroppo. Meglio curarlo il prima possibile.