10 settembre 2009

Principi di coerenza

Da quando ci siamo trasferiti nella nostra nuova casetta al mattino non mi sono più truccata. Un peccato, visto che mi piace tanto. Ma mi piace tanto anche dormire.
Dopo averci pensato un po’ mi sono appellata a quello che in pissicologia viene definito “principio di coerenza” (magari non in pissicologia ma in qualcosa di pissicologico) che tra le altre cose si può così riassumere: quando prometti qualcosa a qualcuno, o lo metti per iscritto, o lo ripeti a più persone non puoi non farlo perché non saresti coerente. Questo cozza col desiderio di ogni persona di essere coerente. Così ho detto alle mie colleghe (per quanto gliene potesse fregare) che l’indomani mi sarei truccata e voilà (come sono padrona della lingua francese, eh?).
Tralaltro, piccoli consigli, per quanto possiate essere motivati, firmare petizioni contro questo o quello o a favore di questo o quello si basa sul principio di coerenza. Esempio, se firmate a un banchino del wwf, lasciando anche un vostro recapito come spesso succede, sappiate che se verrete ricontattati potrete dire di no solo con molta difficoltà. Dovrete lottare con il vostro desiderio di essere coerenti (almeno agli occhi degli altri!). Con questo non dico che non bisogna firmare ai banchetti del wwf o simili, però sappiate che questa cosa potrebbe coinvolgervi più di quanto pensiate. Anche perché è facile lasciare una firma ma è difficile scrollarsi di dosso la nuova immagine di sé che poi vi siete costruiti.
Come sono pissicologica oggi.
Comunque questo principio funziona: in queste ultime tre mattine non sono uscita di casa se non bella truccata.
Ieri sera io e Roccio siamo andati ai kart perché un suo collega aveva organizzato una super gara (tipo che siamo entrati alle 19.30 e siamo usciti alle 22!). Io non ho corso così sono rimasta con una sua collega a chiacchiera e finalmente ho conosciuto mr. Pasquini, compagno di università di Roccio, che si trovava casualmente lì per un’altra gara con suoi amici. Io ero convinta durasse poco, in verità hanno fatto un monte di giri. Avevamo una fame terribile così qualcuno ha ceduto al cibo (ed è stato male: devono essere peggio delle montagne russe questi go kart). Però alla fine è stato carino perché il vincitore ha stappato una bottiglia di spumante, portata appositamente da chi aveva organizzato il tutto, e i primi tre sono saliti su un podio. Insomma, davvero fatto bene.
Alla fine della gara, sudati e contenti, i nostri eroi avevano una qualcerta fame. Si era deciso per la pizzeria FirenzeNova, pubblicizzata come molto buona. Io però ho preso degli gnocchi tartufati (gnam, buoni buoni). La serata è stata davvero carina, i colleghi di Roccio sono simpatici e alla mano e giovedì prossimo vado con la collega di Roccio a vedere Mapplethorpe alla galleria dell’accademia. Alla mia domanda “vieni anche tu?”, Roccio ha risposto: “Certo che no, io vi accompagno e vado a bere una birra”.
Il mio troglo. Proprio qualche giorno fa una mia collega mi disse che lo dipingo diverso da com’è perché Roccio è una persona intelligente e simpatica e io lo dipingo come un troglodita (ovviamente si diceva scherzando). Quando l’ho raccontato a Roccio si è fatto una grassa risata e mi ha risposto “Io SONO un troglodita”. Non fa una piega, eheh.

2 commenti:

Zion ha detto...

l'Amore con la "A" maiuscola. :-) evviva quelli un po' troglo, via! c'è sempre spazio per una birra :D

Ola ha detto...

Ciao Carlina!
Come stai?
Sa? Ieri sera ho provato a fare l'hennè rosso egiziano, è bellissimo il colore!
Un bacioneee!