29 luglio 2008

MS

Mi sono reinstallata Maple Story e ora torno a giocare. Questo vuol dire che non farò più nient'altro, per un po'.

Oggi stavo pensando a come potrei restaurare il basso e ho pensato di disegnarci sopra la faccia di spider pork. Mica male. Bianco con un porcellone rosa.

Canzone del giorno: non c'è nessuna canzone, oggi.

28 luglio 2008

Una donna da seconda fila.

Non ho mai corso per superare gli altri, non ho mai giocato sperando di vincere.
Il mio posto è la seconda fila. Nessuno sgomita per la seconda fila, nemmeno a scuola, dove si sgomita per l'ultima fila. Nemmeno sui pullman delle gite, dove ci si affanna a prendere gli ultimi posti.
La seconda fila è mia.
Non sono arrivista e odio la competizione. Mi piace collaborare e non scavalcare. E' una delle ragioni per cui i giochi di squadra non mi piacciono granché.
Io ero quella che a educazione fisica veniva scelta per ultima nelle squadre. E la mia squadra solitamente perdeva.
E quando mi trovavo nella squadra vincente ero finita con la compagna bravissima e competitivissima che non passava mai la palla. Lei era la mia antitesi, forse era per quello che fino alle superiori siaom state migliori amiche.
Io timida, lei aggressiva, io passiva, lei attiva, io antisportiva, lei sportivissima.
Lei mi ha insegnato ad arrampicarmi sugli alberi, ha provato a insegnarmi a giocare a pallavolo e ad andare in bicicletta.
Ma sono rimasta persona da seconda fila.

Ecco forse perché mi piace tanto il basso. La chitarra elettrica è da prima fila. Lei fa assoli da 10 minuti e tutti guardano a bocca aperta.
Il basso generalmente non fa assoli, ma se manca si sente.

Il basso è uno strumento di cui si percepisce l'assenza.

Mi sento un po' un basso.

In questi giorni siamo andati un po' di qua e un po' di là. Sabato siamo tornati all'emporio senese e ho rivisto il mio basso. E' sempre lì che mi chiama. Mi sentirei in colpa a comprarlo se non dovessi rinunciare a qualcosa. E' importante, come se mi dicessi che non posso avere tutto.
Così ho fatto due calcoli e ho visto che ci basterebbe rinunciare a 17 cene fuori. Detto fatto.

Una pizza me la posso anche fare a casa, un basso no (o meglio, non ancora). L'arrivo di un secondo basso permetterebbe di lavorarmi il primo. Smontarlo, smerigliarlo, ricolorarlo, renderlo più mio. Questa volta il Cort l'ho prenso in braccio. E' leggero, il manico è sottile, e dice suonami suonami.

17 cene.
Un basso.
Il bilancio è perfetto, anzi, chiedeteci più spesso di uscire così le 17 cene mancate arrivano subito.

Rinunce a parte, il prossimo stipendio quel basso arriva a casa.

Roccio invece ha comprato una Squier bianco panna. E' leggera, si suona bene, e lui vuole rivoluzionarla del tutto. Smontarla, colorarla, scavarne i tasti.


Vorrei avere mille strumenti e attaccarli tutti al muro come dei quadri.
E ammirarli dalla mia seconda fila.

Canzone del giorno: Maracaibo Lu Colombo

25 luglio 2008

God Save The Queen

Se la cover band ufficiale italiana dei Queen si fosse chiamata così sarebbe stato ben più divertente.
Ier sera siamo andati alla fortezza a vedere i Killer Queen in concerto. Loro, non c'è che dire, sono bravissimi. Il cantante non assomiglia a Freddy Mercury, ma ha una voce incredibile (non raggiunge le tonalità di Freddy, ma lui era davvero inarrivabile) e una personalità da palco. Insomma, proprio bravi. Il batterista è incredibile, già dal cognome. Si chiama Trambusti. La sua vita era segnata.

Doveva fare casino. E lo fa, ma ha scelto di farlo a tempo. E che tempo.

Bravi bravi bravi.

Canzone del giorno: Innuendo Queen

22 luglio 2008

Habemus Vaffanculo

Mea culpa, oggi riascoltavo il cd del concerto ed ebbene sì. Il Vaffanculo non l'hanno levato. Bene.

Stasera sono proprio soddisfatta, mi sono allenata al basso e mi è venuta l'idea di prendere anche lezioni. Anche solo per capire se metto bene le mani. Perché sapete, sto suonando col plettro. E ogni tanto mi chiedo: come si fa a suonare un basso col plettro?
Il basso va suonato con le dita. E' il su' bello, come direbbe Roccio. Lui pensa che le lezioni non mi servano. Ma io sono terrorizzata dal prendere un'impostazione sbagliata e vorrei che qualcuno mi dicesse come si mettono e dove queste turlupine di mani.

Così siamo giunti ad un accordo, posso andare in una di queste scuole e provare una lezione aggratis, di solito lo fanno. E magari farmi insegnare un po' da un nostro amico che è mastro bassista. Peccato che questa persona non ha mai tempo. Ma nemmeno noi.
E sono pronta a scommetterlo: le sue ore libere saranno le nostre ore impegnate e viceversa. Comunque va bene, per ora sto facendo esercizietti del cavolo che tanto del cavolo non sono. La mia difficoltà, il mio Everest, la mia balena bianca è il dito mignolo. Oltre a non avere forza perché nella sua vita non ha fatto altro che dormire (come lo invidio) è proprio piccino. Anzi diciamo che tutte le dita sono piccine. E il manico di un basso a 6 corde è grosso. E i tasti larghi. E saltare dal primo tasto all'ultimo, dall'indice al mignolo, senza staccare l'indice dal primo tasto (Roccio mi frusta ogni volta che stacco un dito dalla tastiera senza che ci sia un pericolo incombente, ad esempio se per la fatica mi diventa blu e sta per andare in cancrena).
Insomma, nonostante il lavoro, la casa (che comunque è sempre disordinata e io devo dirlo sto diventando piuttosto paziente, un po' perché mi rendo conto di essere caotica da morire - vanto la presenza di un portatile sempre acceso sul tavolo della cucina, anche quando mangiamo - e un po' perché non voglio diventare di quelle donnine che corrono dietro l'uomo dicendo tiragiùlatavolettaraccogliicalzininonsbriciolarmipercasa, ecc ecc), gli impegni casalinghi e cibari quali la spesa, gli impegni igienici come doccia und bidet, le coccole, il lavoro, il lavoro e ancora il lavoro riesco a ritagliare sempre mezz'oretta per il basso. Tant'è che ho quasi deciso di dargli un nome.

Stasera è tragica anche perché non abbiamo acqua. Non esce acqua dai rubinetti, quindi non possiamo nemmeno tirare lo sciacquone, figurarsi fare la cacca come speravo. In viale morgagni hanno sostituito delle tubature e alle 21 erano ancora lì che martellavano con l'acqua che gli arrivava alle ginocchia.

In buona sostanza e per riassumere. Sono felice di queste scelte. Sono soddisfatta della mia vita.

E sono sempre più innamorata.

Anche se mi frusta quando stacco le dita dalla tastiera del basso.

21 luglio 2008

Una serata all'insegna dell'eleganza

Venerdì dopo il lavoro siamo partiti per Torino. Il tempo di gettare due cose in valigia, di fare un breve check, di prendere i cd necessari e via. Io sto passando degli stati comatosi in questo periodo, e arrivata a una certa ora della sera ho proprio necessità di prendere un caffè o, più semplicemente, dormire. Per cui ad un certo punto del viaggio (più o meno in mezzo a uno dei miei pezzi preferiti degli Iron Maiden, The Phantom of the Opera) ci siamo dovuti fermare perché io prendessi un caffè. Io e Roccio siamo complementari, lui guida e io guardo la strada. Non siamo esseri multitasking, soprattutto alla guida.
Ci fermiamo, si piglia un caffè e si riparte. La strada è buia, la luce è andata. Gli Iron Maiden ci tengono compagnia fino quasi a sotto casa. Eddie è punk, ora ne ho la certezza.
Comunque sia andiamo a dormire perché ci aspetta un sabato bello pienotto.

Infatti sabato mattina ci svegliamo e decidiamo di andare al magazzino musicale Merula. Un po' perché ci piacciono gli strumenti (avevo scritto "gli stupendi" che ci starebbe anche bene, ma poi la frase avrebbe avuto un po' meno senso) e un po' perché essendo stati la settimana scorsa all'emporio musicale senese volevamo fare un confronto diretto. In effetti l'emporio (avevo scritto l'empiorio, avrei quasi bisogno di un caffè) ha molte più chitarre e bassi, mentre merula ha un sacco di pianoforti e di batterie. Decidiamo che l'emporio musicale senese è molto meglio, se non altro ha i bassi cort. Torniamo per pranzo, il magazzino musicale Merula dista (avevo scritto "costa", cazzo!) circa 80 km. Mangiamo come dei pascià e rimaniamo un po' a casa a cercare di fare fungere il masterizzare sotto windows installato su virtualbox sotto linux. Se è complicato dirlo, immaginate farlo. In ogni caso rinunciamo perché comincia a essere tardi, così andiamo da Scavino, negozio di strumenti musicali "quasi" in centro a Torino, e daje. Un altro.
La verità è che siamo andati a riportare il bass v-amp che non funge tanto bene. O meglio non fungeva tanto bene ma additavamo il basso perché pensavamo fosse lui. Ora non funziona un cazzo e sappiamo che il basso funge benissimo quindi... Colpa sua. Ma Scavino ci dice che dobbiamo scrivere proprio alla Behringer. Lui ritira quello che non funge e ci da' quello che funge.
Dato che siamo lì facciamo due passi al parco del Valentino. E' un posto dove giovani fanciulli andavano a limonare (o come diceva un mio amico "a fare le spremute"). Ora niente limoni e niente spremute ma ogni tanto qualche giovincello che corre c'è, spesso inseguito da uno spacciatore che vuole i soldi. Ma sono dettagli. L'amico che parlava di spremute tralaltro ho scoperto benerdì che il 26 si sposa e vive a 60 km da Londra. E lavora per la Microsoft. Così gli chiedo "E' colpa tua allora Windows Vista". "No, è colpa mia Windows Mobile". Bene.
Nonostante chi afferma il contrario lui dice che si vive piuttosto bene e che non costa così tanto come si dice. Paga poco più di noi per l'affitto e ha una stanza in più con giardino. E almeno i trasporti pubblici funzionano!

Ritorniamo al Valentino, c'era il ragazzo inseguito dallo spacciatore, mi sembra. Sì.
Andiamo al borgo medioevale. Qui, qualche anno fa, ho comprato l'anello che porto sempre, e non esco di casa se non l'ho.
Comunque è un castello finto, è stato costruito nel 1882 e doveva essere demolito nel 1942, dopo l'esposizione internazionale che la vide protagonista. Invece lo hanno mantenuto e han fatto bene. Chi sa distinguere un castello finto da uno vero? E a me piace tantissimo.

Comunque Roccio soffre un po' per l'umidità causata dal vicino Po, allora andiamo all'8 gallery, centro commerciale all'interno della strutture del Lingotto. All'entrata laterale dell'8 Gallery si può ammirare l'arco olimpico, scultura di benvenuto per chi arrivava a vedere le olimpiadi 2006.

Decidiamo di appropinquarci a Collegno, dove assistetemo alla tappa SuperMassiccio Tour di Elio e le Storie Tese. Arriviamo presto e scopriamo che non è più come due anni prima. Niente punti verdi, niente bancarelle, niente cibo, nulla di nulla. Un muro chiuso dove c'è la coda (pochissima) per entrare nell'area concerti.

Il concerto doveva iniziare alle 21, ma EELST si fanno attendere fino alle 22. La nerditudine della gente che ci circonda è spaventosa. Un po' ci sentiamo nerd anche noi.

Due tizi col kilt ci ricordano che, tutto sommato, siamo gente piuttosto comune e felici di esserlo. Loro che vogliono fare gli scozzesi, di scozzese non hanno nemmeno il pelo pubico, e sono pronta a scommettere che sotto quei kilt ci fossero anche un bel paio di mutandine rosa salmone. La loro è la compagnia più sfigata di tutto il pubblico (che comunque fino all'inizio del concerto rimane piuttosto misero). C'è una rossa alta e magra che vuole fare la figa. Ci sono i due finti scozzesi. C'è uno che parte già ubriaco, si scontra con Roccio andando a prendere l'ennesima birra. Poi torna, si scusa e chiede a Roccio di prendere una birra insieme. Roccio lo sberleffa. Lui ride e non capisce. Roccio lo sberleffa. Lui ride e va via. "Niente birra?" insiste. "Vai" gli dice Roccio secco.

Vi anticipo che durante il concerto lui grida come un forsennato e si becca (con nostra grande felicità) anche un bel Vaffanculo da Cesareo.

Alle 22 circa arrivano. Vestiti come solo loro possono, non riesco a descriverlo. Faso ha un basso a sei corde, scoprirò domenica sera che si tratta di uno Yamaha. Tra me e me penso che davvero la marca a volte fa poco. Del resto... Yamaha e basso non sono due parole che possono stare nella stessa frase. Ovazione quando suonano e cantano Parco Sempione e Suicidio con Sorpresa. La canzone di chiusura è Tapparella. Come potrebbe non esserlo? Abbiamo gridato "Forza Panino" per un quarto d'ora. Roccio un po' si è annoiato, non è un genere che gli piace. Ma almeno sono bravi, così è rimasto basito dalla bravura di Faso e da quella di Meyer (che comunque già aveva avuto modo di apprezzare).
Una nota di bravura anche alla cantante che si è esibita con loro, una voce incredibile.
Alla fine del concerto, come in ogni loro concerto c'era il cd in vendita. Il cd della serata.
Peccato, hanno levato il Vaffanculo detto al tipo.

Comunque mi sono divertita, per la prima volta ero praticamente di fronte al palco.

Tornare al lavoro oggi mi ha un po' scazzato. Poi ero proprio oberata, tant'è che ho lasciato della roba da fare ancora per domani ma non mi andava di rimanere lì. Così me la becco, come dice Roccio.

Al ritorno, ieri pomeriggio, ci hanno tenuto compagnia i Megadeth con Rust in Peace.

E le canzoni di oggi sono proprio:

Megadeth Hangar 18
Elio e le Storie Tese Suicidio a Sorpresa
Elio e Le Storie Tese Fossi Figo
Iron Maiden The Phantom Of The Opera

18 luglio 2008

Problemi di ricezione

La differenza principale tra uomini e donne è insita nel cervello. Non è una cazzata, l'ho letta su un libro di neurologia. Le donne, per poter connettere i due emisferi cerebrali ha bisogno di usare il linguaggio, che aumenta le connessioni neuronali e le permette di trovare soluzione ai problemi. A me capita spess di dire Mannaggia come si chiama quella cosa che fa così, colà, colò licia? Ah ecco, mi è venuto in mente, grazie!.
L'uomo non lo fa e non capisce perché noi lo facciamo.
Quando noi sentiamo che c'è qualcosa che non va, generalmente attacchiamo con la pippola Dobbiamo parlare. Entro 10 secondi ci sentiamo delle idiote perché potevamo evitare, e mentre parliamo già ci accorgiamo di quanto il quesito sia stupido.

Se le donne non parlano tengono il muso. Non trovano soluzione al problema, eppure ci rimuginano sopra. Ma finché non si blatera qualcosa non ci si da' pace.

Le istruzioni sono queste. La donna attaccherà con la pippola dobbiamoparlare. In questo momento è importante che l'uomo non dica assolutamente perché?, è una domanda che la donna non concepisce Ci deve essere una ragione precisa per cui parlare?. In questo momento in realtà l'uomo non esiste: è una battaglia tra la donna e il suo cervello, l'uomo può parlare solo se interpellato. Altrimenti la donna costruirà un monologo da cui trarrà le sue conclusioni e l'uomo sarà salvo.
C'è il problema feedback. La donna vuole un feedback, deve sapere che la stiamo ascoltanto. Ogni tanto l'uomo potrà annuire, fare cenni col capo, dire Ah-ha, oppure .
Però il feedback è importantissimo, come l'abbraccio a fine discussione. A dire che ci si capisce.

Un altro piccolo appunto: noi donnine ci vantiamo spesso della nostra pazienza. Che mannaggia gli uomini sono così disordinati ecc ecc.
Non è proprio così, anzi.
Quando una donna trova un calzino dell'uomo per terra, lo prende, va dall'uomo e dice Amore hai lasciato un calzino per terra. Questo è come per dire, un avvertimento. Il secondo messaggio sarà Amore, hai ancora lasciato i calzini per terra. E il terzo sarà Puoi evitare di lasciare i tuoi calzini sparsi per tutta la casa?.

Se la donna lascia qualcosa in giro, l'uomo semplicemente la lascia lì dov'è. Oppure la raccoglie e la mette a posto.

Io ad esempio ho il vizio di lasciare le bottiglie d'acqua fuori dal frigo. Roccio me lo dice ogni tot, ma io me le dimentico sempre. Alché quando mi dimentico, lui apre il frigo e mette dentro.

Questa sì che è tolleranza.

Canzone del giorno: Smoke on the Water Deep Purple

Sto imparando a fare per bene il girettino di basso del pezzo di cui sopra. Non è facile, ma ce la posso fare.

17 luglio 2008

Dolceamaro

Vi ricordate quando eravamo piccini e si andava a fare il prelievo del sangue? Subito dopo l'infermiera ci dava una buonissima caramella zuccherata. Era il sapore dolceamaro del prelievo che ci dava coraggio a farlo.

Anche io fino a ieri avevo la sicurezza di una caramella. Viste le mie due chemio e due radioterapie da piccina, nel 2000 mi era stata riconosciuta una percentuale di invalidità permanente che mi ha permesso, in questi anni, di iscrivermi alle categorie protette al centro per l'impiego. Ogni azienda che supera i 15 dipendenti ha l'obbligo di assumere personale iscritto in questa categoria.
Quindi finora non ho mai avuto grossi problemi con il lavoro. Comunque sia qualcosa trovavo sempre.

Non perché ho poca fiducia nelle mie capacità, ma certo è stato tutto molto più semplice.
Finora.

Quando mi sono trasferita qui mi ero informata alla asl di Torino che mi aveva confermato che se l'invalidità era permanente non ci dovevano essere problemi.

Ovvero non ci sarebbero state visite per conferma di questa invalidità. Era la mia caramella. Voglio dire, due cicli completi di chemioterapia. Due cicli interi di radioterapia. In totale più di un anno di terapie chimiche.

Due settimane fa mi arriva una lettera dalla asl di Firenze: vogliono visitarmi per riconfermare l'invalidità. Proprio quello che non volevo che accadesse. Ma in un modo o nell'altro mi ero calmata perché tanto è una di quelle cose che va fatta e non ci si può fare molto.

Così ieri pomeriggio vado. La commissione medica per gli accertamenti di invalidità civile è terribile. Non è come essere ad un esame, è molto peggio. Non si tratta di persone che sono lì a decidere tra un 18 e un 22, sono persone che decidono della tua vita perché, detto chiaramente, se la visita va male io non ho più un lavoro.

Guardano i miei fogli, le mie cartelle, mi chiedono in maniera diretta se sono ancora in terapia. Solo ormonale, per la tiroide, rispondo.
Questo non basta, mi dice agghiacciata la donnina alla sinistra mentre ticchetta qualcosa sulla tastiera di un pc. Per l'ipotiroidismo non è prevista invalidità, e non una percentuale così alta, e poi sui fogli c'è scritto remissione completa del linfoma di Hodgkins.
Ticchetta qualcos'altro al pc.
Chiede ad alta voce come mai mi hanno dato l'invalidità.
A me quasi viene da piangere.
Il medico a destra della donnina controlla le mie carte e dice che è stato trovato un nodulo alla tiroide. Ma che i linfonodi sono a posto. Sono quindi guarita.

Grazie, penso, ma lo so da diversi anni che sono guarita.

Questa è una cosa positiva, no? Mi dice lui.
Sembra la brutta copia di Kurt Russel e io vorrei usarlo come pungiball. Se così si scrive.
La segretaria che mi ha accompagnato in questa stanza e che è seduta alla destra del tavolo mi chiede se sto lavorando.
Sì da un mese.
Ma con le categoria protette?
Sì.
Sbotta e batte un pugno sul tavolo rivolgendosi altri altri carnefici, dice che queste cose non devono capitare e blablabla. La strega dalle lunghe unghie a sinistra parla sillabando le parole e gesticolando molto come se io non capissi. La cosa è parecchio fastidiosa. Mi dice che devo capire che io ora sto bene e questa invalidità non c'entra.
L'assistente sociale alla destra del dottore dice che comunque al lavoro potrebbero tenermi lo stesso.
La fulmino con lo sguardo e dico Certo, la ragione principale per cui mi hanno assunta è l'appartenenza alle categorie protette, per tenere me dovrebbero assumere qualcun altro. Certo che mi tengono.
Spero che il tono ironico arrivi. Aggiungo: Se non mi viene confermata l'invalidità io perdo il lavoro.
Voglio che sia chiaro che loro non stanno lì a decidere su un pezzo di carta, ma decidono del mio futuro.
Forse Cacc Rassel mi vede in difficoltà e spiega alla strega dalle lunghe unghie che in ogni caso il linfoma di Hodgkins non è una malattia da cui si guarisce, che dal punto di vista di un internista si parla di "remissione" e non di "guarigione". E in tal senso era forse stata accertata l'invalidità la prima volta. La strega lo vorrebbe uccidere ma si limita a dire che loro non sono internisti ma di medicina legale. E per la medicina legale non è così. Insieme a questa accozzaglia di gente c'è anche un signore di cui non capisco la funzione. Sta lì in piedi ad ascoltare e ogni tanto mi fa qualche domanda. Dove lavoro, per chi, ecc.
Io vorrei sparire.
Senta Carla, dice la strega, ora lei continui a lavorare, poi ci rivediamo per la prossima visita di accertamento. Fino alla prossima visita non viene deciso nulla.
Cacc Rassel si passa una mano tra i capelli e sorride. Vorrei prenderlo a calci.
Vorrei prendere tutti a calci.

Esco dalla struttura con i lacrimoni e nel frangente non mi accorgo che fuori c'è il sole, che un ragazzo in bici mi chiede se può farmi un ritratto, e che sto andando a casa.
E che nello stordimento mi sono dimenticata di chiedere il giustificativo per il lavoro.

Mi stanno levando la caramella.
La vita fa schifo.
Ed è stupenda.

La vita ha un sapore dolceamaro.

Canzoni del giorno:
She's a rebel Green Day
Hallowed be thy name Iron Maiden



13 luglio 2008

Dove sono?

Questo weekend è stato molto peso. Un po' come i bar pesi senza il bar. Peso, appunto.
Sabato mattina siamo andati con Cosimo all'emporio musicale senese, un immenso magazzino pieno di strumenti musicali. Un po' stile merula. Ma con tutto più accatastato che ti fa dire più Ohhh. C'era il basso che ci piaceva, ma costa 650 euro. E c'era anche la chitarra che piaceva a Roccio ma costava 2000 euro. Insomma si tratta solo di mettere da parte un centinaio di euro al mese per... 2 anni e mezzo?

Siamo poi tornati di corsa perché per pranzo dovevamo essere tutti a casa, noi dovevamo comprare una cosa perché di pomeriggio i negozi sono quasi tutti chiusi (orario estivo a quanto pare!).

Non avendo fatto in tempo, di pomeriggio siamo andati in centro perché io ero convinta che un negozio fosse aperto ma ciccia. Quindi giriamo un po' cercando qualche altro negozio dello stesso genere ma ciccia. Nulla. Nada. Kaput.

A quel punto eravamo già un po' morti perché il caldo e le corse ci avevano sfiniti. Però siamo dovuti correre a fare spesa. E dato che c'eravamo, ormai morti per morti, siamo resuscitati appena per andare all'obi a prendere un tavolino di plastica con due sedie da mettere fuori, sotto l'ombrellone che il giorno seguente avremmo montato. Così, una volta ri-morti e incastrato tutto in auto siamo tornati a casa.

In teoria saremmo dovuti andare con Cosimo, ma era molto tardi, loro erano già in questo posto sperduto e probabilmente stavano già mangiando kili e kili di carne mentre noi eravamo ancora a Firenze, stanchi morti.

Questa settimana è stata duretta: il caldo, l'assestamento al nuovo lavoro, tornare a casa, preparare cena, magari anche dare una sistemata. E socializzare.

Quanto è terribile per me socializzare.

A volte vorrei avere un guscio attorno a me che impedisca agli altri di vedermi.
E la cosa terribile è che una volta iniziata la socializzazione mi piace anche. Ma cominciare è davvero dura. Tant'è che mi sono sorpresa quando ho chiesto a una collega se le andava di venire con me a prendere un gelato.
In verità è andata più o meno così: mi ha chiesto cosa avessi intenzione di fare a pranzo.
Le ho risposto che sarei andata a prendere un gelato.
Poi è calato un silenzio gelido. Io di solito me ne frego, saluto tutti e vado.
Invece stavolta no, le ho detto: vuoi venire?

Poi il gelato non lo abbiamo preso perché lei si è fatta conquistare da un panino e io avevo un hamburger che mi chiamava (per nome e cognome!). Così ho scoperto che il suo uomo suona il basso, insegna in qualche scuola e suona con qualche gruppo. Ne ho approfittato un attimo per chiedere loro quale basso tra i tre (vedi post precedente) andasse meglio. Dice anche lui il primo, che però è sempre meglio provarlo per via del legno, del suono.

Come dice Roccio, uno strumento ti deve chiamare. Questo basso mi piace davvero. Quando ho comprato il basso che ho ora sapevo solo che volevo un basso. E che quel basso doveva avere almeno 6 corde. E che 200 euro era la cifra massima che potevo investire. Così quando trovai il basso Harper su ebay mi ci tuffai. Si parlava di 6 mesi fa. Volevo provare a suonare e il basso mi piace (oggi io e Roccio abbiamo suonato Ich Will dei Rammstein).

Ora devo solo trovare 3k euro.

Se li seminassi?

11 luglio 2008

Quale?

Se doveste comprare un basso.. quale dei tre?






Vi dico subito che il sei corde in mezzo è quasi scartato. Mi piace molto il sei corde però effettivamente la corda più alta non viene mai usata. Però scarterei comunque il 4 corte oppure ne terrei uno da esercizio, perché in ogni caso la corda più bassa torna utile e ha un suono favoloso. Per cui il basso di mezzo facciamo finta che non ci sia. Rimangono i due cinque corde. Differenze: il primo ha il manico incassato nel corpo, le vibrazioni si propagano meglio ma pare che la risposta sia un po' più lenta. Però l'effetto estetico è molto bello e anche il colore non è male. E la forma! L'ultimo però ha di suo che è molto leggero perché più piccino. Io e Roccio lo avevamo visto in un negozio di musica e abbiamo notato quanto fosse leggero per essere un cinque corde. Ma la forma non mi piace granché, preferisco il basso tradizionale.

Ora basta con le pippole, non penso proprio che compreremo un altro basso per ora. Però mi piacciono un sacco gli strumenti. Fosse per me li prenderei tutti: un po' come lo shopping ma di strumenti!

Via, vado a prepararmi che oggi è *davvero* venerdì (è da lunedì che quando esco dico ai miei colleghi Buon weekend e mi sa che mi hanno preso per pazza. Oggi però non lo sono. Pazza, intendo).

Canzone del giorno: Piece by Piece Slayer

08 luglio 2008

Non cozzare la cozza che cozza

Le prove con il microgruppo vanno sempre meglio. Io non sono un granché musicalmente, quindi il mio orecchio filtra via gli altri componenti del gruppo ad eccezione della batteria e della tastiera. Per cui ogni tanto Roccio si ferma e dice che siamo proprio bravi. E io annuisco soddisfatta anche se non sono riuscita a sentire tutta la band.

Domenica ho messo una telecamera fissa. Trovavo divertente la possibilità di riguardarsi e risentirsi. E ascoltare tutta la band al completo è incredibile. In fin dei conti non siamo male, anzi siamo proprio bravini.

Ovvio ci siamo fermati mille volte perché non ricordavamo il pezzo, però siamo bravi.

Oggi non ho mota voglia di scrivere. Mi sembra che il blog stia morendo. Un po' perché al lavoro non posso scrivere, torno a casa abbastanza stanca, ci sono altre cose da fare. Dopo cena mi rilasso suonicchiando o guardando alcune vecchie puntate di friends. E al mattino si riparte.

Ora vi lascio con questa canzone troppo divertente, ho scoperto che mi piacciono un sacco questi Twisted Sister.
E quindi eccovi Be Chrool to your Scuel Twisted Sister



Tralaltro guardate bene il tizio all'inizio del video e scoprirete che è Zed, dei vari Scuola di Polizia. Incredibile, non lo avevo mai visto in giro.

03 luglio 2008

Che sballosound

E' uscito idoser. Premesso che odio tutte le cose che cominciano per i-qualcosa. Ipod, idog, imac ecc.
Quindi questa cosa è partita un po' male. Ma forse è meglio che spieghi bene cosa è idoser. Questo programma riproduce file .drg. I file .drg sono file audio che possono essere ascoltati solo usando il software idoser.
E' incredibile come il passaparola arrivi davvero a tutti. Grazie al servizio del tgcom anche chi non ne sapeva nulla ora può fare uso di questo stupefacente software. Stupefacente è la parola giusta perché pare che questa roba alteri lo stato cerebrale attraverso delle onde sonore. Per riassumere idoser può farvi sentire esattamente come se aveste appena assunto droghe (ogni droga ha il suo suono, fanciulli, questa è merce assolutamente differenziata) oppure come se aveste appena fatto training autogeno. I file .drg che si trovano online non lasciano dubbi: orgasm, eroin, cocain, insomnia, acid, lsd. Tutti .drg.
Insomma il dubbio è: è legale? Su internet dicono che fa effetto, fa effetto eccome.
Confesso di non avere ancora provato, almeno non provato come da istruzioni. I file ovviamente possono essere ascoltati solo da pc ma non a occhi aperti e immersi a fare altre cose bensì sdraiati e rilassati. Occhi chiusi e cuffie. Ieri ho ascoltato il file alchool mentre facevo altre cose e ho sentito solo forti brusii (anche fastidiosi, ma come si farà a stare a occhi chiusi con questi suoni nelle orecchie?).

La mia domanda è: è una cosa possibile? Davvero si può fare? Perché se qualche scienziato mi dice che è una merdata io lo provo. Ma se apro il file alchool.drg e poi corro nuda per il cortile condominiale mi incazzo alquanto.

La curiosità è ben distante dalla consapevolezza. E poi chissenefrega, magari posso sempre provare un OutOfBody, così la pianto di leggere quelle merdate sulle esperienze fuori dal corpo e sugli spiriti.
Ma magari anche no.