13 maggio 2008

Passioni effimere

La sete di conoscenza accende in me passioni effimere. E' passato il variopinto momento del makeup. E' passata la cosiddetta scimmia del makeup. Continuo a truccarmi, continuo a metterci mezz'ora, ma non acquisto più nuovi trucchi. E' tornato il momento dei libri.
I libri mi hanno sempre affascinato. Mi piacciono esteticamente, li trovo belli, mi piace l'odore di carta stampata, mi piacciono le librerie, mi piacciono le copertine. Così oggi pomeriggio mi sono goduta un po' il centro fiorentino. Prima di andare a lavorare e chiudermi in ufficio 8 ore al giorno me la voglio proprio godere.
Sono passata da Coin e lì ho fatto un salto da MAC, sono andata da The Body Shop ma nulla. Non volevo comprare nulla.
Mi sono chiusa poi al MelBookStore. Non volevo più uscire e avrei acquistato qualsiasi libro. Saggi generici, romanzi che mai e poi mai avrei letto, manuali di cucina thailandese, libri di design italiano, volumi di giardinaggio, le ultime novità editoriali.
La verità è una: non mi piacciono i romanzi. Sono pochi gli autori che mi affascinano e riescono a tenere i miei occhi incollati sul loro libro. Tendenzialmente a metà romanzo sono già annoiata: la stessa storia poteva essere scritta in molte meno pagine e in modo molto meno noioso. Mi piacciono scrittori veloci: Giuseppe Culicchia, Chuck Palahniuk, Stefano Benni. Non sopporto Stephen King, eccessivamente prolisso. Mi piacciono i racconti brevi, mi piacciono i racconti di Edgard Allan Poe. Mi piace l'unico romanzo scritto da Alfred Kubin, illustratore visionario, che mi ha tenuta incollata per un paio di giorni al suo libro e mi ha fatto fare incubi molto particolareggiati.

Ma più di ogni cosa mi piacciono i saggi. Quelli scientifici, matematici, medici. Mi piacciono le storie vere raccontate da persone vere e con protagonisti veri, anche se tristi. Mi piacciono libri e manuali esoterici e vorrei davvero poter cambiare il mondo con un incantesimo.
Leggevo sul blog di pulsatilla la fantastica recensione di questo libro ed ero quasi intenzionata a prenderlo. Solo che lo rigiravo tra le mani e non lo sentivo mio. Così ho fatto due metri col libro in mano e poi l'ho rimollato dove lo avevo preso.
In compenso ho trovato questo altro libro che subito mi ha incuriosita per il titolo (ultimamente compro solo libri che hanno la parola morte nel titolo). Lo sto leggendo e mi sta accendendo una passione incredibile per la neurologia.
Passione effimera: svanirà alla fine del libro, quando mi tufferò su un altro testo e allora l'interesse si sposterà su un campo diverso. Ogni tema è buono, basta che sia abbastanza interessante da non farmi dire Poteva essere fatto in meno pagine.

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