12 marzo 2008

L'odissea delle nuove dimissioni

Ragazzi, forse non lo sapevate, ma adesso dimettersi è diventato più difficile che trovare lavoro.
Prima c'era la letterina. Ognuno la scriveva come gli pareva, magari ci faceva due cuori sopra. I più romantici la cospargevano di profumo, i più malinconici ci piangevano sopra, i feliciperchémenevado scrivevano insulti al datore di lavoro con inchiostro simpatico.

Ora non più, niente lettere corredate di fiorellini o insulti.
Ora ci pensano direttamente delle strutture che fanno da intermediario.

Comuni, centri per l'impiego e simili sono i fortunati vincitori dell'asta.
Ora esiste una procedura per le dimissioni volontarie. Incredibile come l'Italia riesca a mettere burocrazia dove non c'era, a rendere difficili cose prima semplicisissime, a complicare il Belpaese.

Per dare le dimissioni bisogna andare al centro per l'impiego (e prendere un permesso per farlo! Dato che hanno orari fortunatissimi, almeno per loro che ci lavorano), compilare il modulo informatico e farselo validare. Tornare al lavoro e dare il modulo, compilato e verificato al datore entro 15 giorni. Se no le dimissioni non sono valide.
Mi informo e scrivo al centro per l'impiego più vicino casa. La tizia, tra uno sbuffo e l'altro, mi dice che devo prendere appuntamento via mail.
Scrivo una mail e chiedo di poter prendere appuntamento. Mi rispondono di chiedere a un altro centro per l'impiego, che loro sono pieni fino al 20 marzo. Scrivo all'altro centro per l'impiego dove mi dicono che sono liberi e posso andare quando voglio (ovvero negli orari di apertura).
Dopo due giorni finalmente riesco a dimettermi infatti domani andrò al centro per l'impiego. Oggi parlo con i miei due capi (sono dipendente di un'azienda di Milano ma lavoro qui a Torino e oggi sono presenti entrambi i boss).

Il mio collega qui accanto mi riferisce che proprio quel centro per l'impiego è vicino casa sua però già quando ci passa lui è pieno di gente (lui passa di lì per le 8,15 credo) anche se aprono alle 9.
Sarà una mattinata devastante.

Roccio in queste sere va a pulire la casa e a togliere di mezzo un po' di cose della proprietaria. Sabato facciamo un salto da Ikea e controlliamo tende, mobili per il bagno, ecc ecc.
Io, presa dalla makeup mania, stasera mi sa che faccio un salto in centro a scovare prodotti ARTDECO e Make Up For Ever.

3 commenti:

Zion ha detto...

ma questo è assurdo!!!
e se uno scrive la lettera di dimissione e basta non ha più valore???
O_O
ma che mondo è???

dot. GM76 ha detto...

La soluzione fa schifo ma il problema che risolve (o che vuole risolvere) fa molto piu' schifo.
Esiste(va) la pratica (sembra abbastanza diffusa) di far firmare al novello assunto una lettera di dimissioni in bianco che il "donatore" di lavoro avrebbe poi fatto usato in caso di "pericolo".
Pensando a realta' dove trovare un impiego e' veramente complicato non possiamo certo biasimare chi si e' sottoposto a questo dictat al momento dell'assunzione.
Ma ora basta con le cose serie... quando si fa la festa di inaugurazione?

Carla ha detto...

Mi ci vuole un po' per scendere. Ma non temere! Presto si farà na magnata.. Considera che c'è un bello spazio esterno per fare grigliate e simili!
Dai, mi viene fame.. mannaggia eheh

Zion: è una procedura assurda. Hai ragione dot. GM76 però potevano aspettare che la procedura online fosse attiva e non far perdere un giorno di lavoro a chi si vuole solo dimettere! ;)