05 agosto 2007

Venerdì è venuto il veterinario per il camaleonte, a casa. 40 euro per la visita, e sentirmi dire cose che già so (perché gliele ho suggerite io, perché me le ha suggerite chi mi ha venduto Big Joe, che ne sa un sacco di camaleonti e rettili in genere). Insomma qualcosa come:
Allora mettiamogli dell'epigel sull'occhio..
Mi hanno consigliato il tobral, dicono sia molto efficace.
Sì va bene il tobral, scriviamolo.
Per la disidratazione so che una goccia di gatorade ogni tanto gli fa bene
Sìsì, va bene anche una goccia di gatorade ogni tanto
Finché l'occhio non guarisce pulisco il camaleontario con acqua e amuchina
Sì meglio così non prende infezioni

Il veterinario è quello che dice sempre sì a quello che suggerisco.

Comunque data la mia insistenza per fare un antibiogramma (e sapere quali microorganismi rompono i coglioni a quella povera bestia) il suddetto veterinario ha prescritto a Big Joe una visita in una clinica veterinaria dal nome Anubi. Sì, avete capito bene: si chiama davvero Anubi.
Il giorno dopo, sabato, butto giù dal letto Roccio e metto il camaleonte in un fauna box. Diretti a una ventina di km da qui, a Moncalieri (esattamente dove giovedì ho fatto il colloquio).
Buffo vedere un piccolo ospedale solo per animali. Un gatto esce dalle sale visite e passeggia annoiato nella sala di attesa.
Un bimbo guarda dentro il fauna box e dice "Mamma mamma, guarda, un dinosauro"
Lei lo corregge "No tesoro non è un dinosauro... anche se... in effetti..."
Io e Roccio lo guardiamo bene: in effetti sembra un piccolo stegosauro (anche il cervello, in proporzione, è sempre quello).
Il veterinario che visita Big Joe sembra molto competente: non ha paura a maneggiarlo e ci fa un sacco di domande. Mi da' molta più fiducia di tutti gli altri che hanno cercato di farsi passare per esperti in rettili. Gli parlo dell'antibiogramma, mi dice che ne farà due: uno per gli occhi e uno per la bocca. E così mi consiglia su gocce oculari, ambiente, e tutto quello che dovrebbe dirmi un veterinario. Big Joe è spaventato a morte, è rosso fuoco e tiene tutti e due gli occhi aperti. Ma un segno positivo c'è: non ha ascessi in bocca. Il veterinario intanto mi fa vedere uno dei due occhi alla lente d'ingrandimento: è gonfio.
Alla fine della visita ci avvisa che gli esami di laboratorio costano molto, quindi non sa quanto esattamente viene a costare il tutto. Usciamo e andiamo dalla segretaria.
"Sono 139 euro". Saluto il mio quarto di stipendio mensile e si va via.

Oggi io e Roccio abbiamo maneggiato molto la bestia. Mettergli il collirio non è uno scherzo: tralaltro è tossico per via orale quindi non deve scivolare sulla bocca per nessun motivo. Mi fa piacere che Roccio interagisca con la bestia. Ogni tanto lo tiene lui e lo fa arrampicare sulle mani: mi confessa che gli piace come animale. E' un altro bellissimo e colorato CI.

Facendo un salto indietro di qualche giorno (scusate ma oggi abbiamo rivisto Memento, e non riesco a essere lineare nemmeno un po'). Giovedì ho avuto un colloquio per un lavoro del cazzo. Ma mi sto sinceramente stufando di stare al telefono. Misantropa sì, ma non fino a non volere nemmeno un minimo di contatto sociale con i colleghi. Non c'è modo di avviare un discorso. Se si ha culo di non essere in chiamata, due colleghi vicino, è sicuro che in mezzo secondo uno dei due riceverà una chiamata. Nei momenti migliori si riesce a dire mezza frase. Non si è mai seduti vicino alle stesse persone.
Mi piacerebbe ogni tanto dire un "Piacere sono Carla" seguito da una stretta di mano. E poi le solite cazzate "Tu che fai nella vita, a parte stare chiusa/o qui?". Poi posso stare in silenzio anche per tutt'e quattro le ore, ma ogni tanto ho proprio bisogno di sentire qualche essere umano e vivo attorno a me.

Insomma, vado da quest'altra agenzia interinale. La strada per arrivare è tutta dritta ma riesco comunque a sbagliare. Sono proprio un mito. Ritrovo la strada, parcheggio alla stazione e vado a piedi all'agenzia. Mi riceve una ragazza magra magra che parla con una voce talmente bassa che nemmeno lei riesce a sentirsi. Senza contare che stanno facendo anche i lavori nello stabile quindi quando lei cerca di parlarmi della storia dell'azienda (lo fanno tutte le agenzie interinali: qualcuno dovrebbe avere il coraggio di dire che non interessa a nessuno) io sento solo Frrrrreeeee Frrrrrreeeee Tum Tum RRRRRRRRR Frrrreeeeeeeeeeeeeee Freeeeeeeeeeeeee ecco la storia della nostra azienda. Qualche domanda? No (non avevo sentito nulla ma per nulla al mondo avrei voluto risentirlo). Mi chiede le solite cose: esperienze, passatempi. Mi chiede come mai ho risposto a un annuncio del genere perché sono fin troppo qualificata per quel lavoro. Dico che non spero di trovare il lavoro ideale (e per una volta sono stata sincera a un colloquio). So che non esiste il lavoro perfetto ma ho bisogno di più indipendenza economica (sincera), non voglio più lavorare al call center (sincera) e spero che vengano sfruttate tutte le mie potenzialità anche se il lavoro sembra semplice (un po' meno sincera). Tutta la verità è: voglio un lavoro semplice che mi permetta di avere meno responsabilità possibili. Voglio guadagnare il mio stipendio e tornare a casa e investirlo in ciò che più mi piace, passioni e non. Voglio andare a casa e non avere pensieri su cose lasciate in sospeso al lavoro, ecc.
Sembra contenta, in ogni caso. Mi richiama venerdì: mi vuole rivedere domani, cioè lunedì per un'altra proposta lavorativa. Spero sia la volta buona.

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