14 febbraio 2007

Renato così gentile, così educato

Questa mattina non sono ancora sveglia. Anzi nemmeno ancora respiro. In questi giorni al lavoro abbisognano, quindi oggi e domani farò 6 ore. 8.45-14.45, ma ho dato disponibilità anche per venerdì. Se loro abbisognano, anche io abbisogno. Il problema di tanto superlavoro è Vasco Rossi. L'altroieri si sono aperte le prevendite del concertone e hanno chiamato in massa bloccando il sito ticketone, quindi il 90% di noi sono impegnati a dire cose tipo "Richiami più tardi, il sistema tickeone è bloccato", oppure cercare disperatamente di arrivare al fondo della procedura di vendita, sistema lunghissimo che può anche durare 10-15 minuti (quindi al costo del biglietto, delle spese di commissione e delle spese di spedizione si aggiunge anche il costo della chiamata). Per dirla tutta, il 90% di quel 90% è impegnato a dire che purtroppo la procedura è lunga e se hanno speso tanti soldi in chiamata senza riuscire ad acquistare nulla non è colpa nostra. Ed è vero.
Io, sorda di natura, ho delle difficoltà mostruose a capire cosa mi viene detto, quindi mi faccio dire e ridire nomi e cognomi un'infinità di volte. Indirizzi, email, numeri di telefono.
E quindi abbisognano.
E cerco di socializzare tra una chiamata e l'altra. E' molto complicato quando ci sono tante chiamate. Funziona così.
Ciao
Cia.. 892424 Buongiorno sono Carla come posso aiutarla?
Dicevamo?
Eravamo al ciao
Ah sì, come stai oggi? Aspett.. 892424 Buongiorno sono Cicciapasticcia, come posso aiutarla?

Una cosa del genere, insomma. Ma mai socializzare troppo. Un blocco che ho sempre avuto è quello di distinguere bene colleghi e amici. Da una parte è un po' snervante, dall'altra, per piccole esperienze personali, so che è meglio. Il bello di questo posto è che non si può mai socializzare troppo. 15 minuti di pausa sono pochi per approfondire qualsiasi rapporto e nessuno si sogna di farlo. 15 minuti bastano per una pisciatina veloce, un morso a una merendina, una sigaretta (per chi fuma) e una spulciata alla webmail o al sistema ferie Axapta, se si hanno chiesto ferie.
Però ci si saluta tutti, è ovvio.
Camminando per i corridoi è un "ciao" continuo. A volte un "ciao, come va?".
Oltretutto lì, nella sala del 1240, ho anche incontrato un vecchio amico. Pensa te. Però qui è una sottospecie di collega quindi il massimo che riesco a dirgli è "ciao, come va?" per poi sparire nei bagni per la mia pisciatina di 2 minuti (compreso lavaggio di zampe).

In ogni caso sono destinata a mete superiori, e questo è un lavoro di passaggio. Intanto sto facendo circolare la voce (falsa) che sono un mago del computer, nella speranza che mi passino a fare il G.O., che significa Gruppo Operativo. Sono personcine che si occupano di far andare tutto ma in realtà non ho ben capito cosa fanno. Siedono davanti a 6-7 monitor giganti e quando hai qualche problema chiami loro. Che spesso non fanno altro che spegnere brutalmente la macchina.
Voglio fare il G.O.

Mentre aspetto che mi elevino a questo posto mitico vi lascio in compagnia di Renato, concorrente del Grande Fratello ungherese. Io avrei tifato per lui.
Vai Renato, vaffanculo!

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