31 agosto 2006

Vogliamo uovo, gallina, allevatore, e mangime.

Oggi ho un colloquio a Lanzo Torinese, a circa 30 km da casa mia. Che fare? Nulla, si va, sono disperata, e questi cercano un grafico/direttore del marketing. Sono io, che posso fare? Vado? Vado.

Vado ma ho il terrore della macchina e il pensiero di fare una strada nuova, andare in un posto che non conosco mi paralizza quasi. Ma non ho molta scelta. Respiro profondamente e mi metto in macchina.
Casostrano trovo subito la strada, ma non trovo subito l'azienda. Giro in tondo e riesco a trovare l'azienda per puro culo. Ci sono quattro macchine fuori dall'azienda, ma ci sono anche quattro aziende attaccate. Una macchina per una, in media. Deduco che l'azienda è piccina e non deduco male. Mi vengono incontro due cani, che quella che credo essere la segretaria chiude subito in un recinto. Mi accoglie e mi dice di salire. L'ufficio è abbastanza grande, alle pareti ci sono stampe gigantografiche che rappresentano i pavimenti, il prodotto che viene venduto dall'azienda. Il problema è che sono pavimentazioni dedicate alle aziende alimentari. Quindi anche alle macellerie. Quindi ci sono anche gigantografie di carcasse di animali appesi e sanguinolenti. Decisamente di cattivo gusto. Il mio possibile futuro datore di lavoro non mi sembra italiano e ha le unghie lunghe. Mi spiega cosa cercano: un grafico che si preoccupi del restyling del sito, della brochure, della pubblicità. Ok, lo posso fare. Poi cercano qualcuno che tenga i contatti con i clienti, e li suddivida in base al tipo di contatto che hanno con l'azienda. Dopodichè la stessa persona deve anche occuparsi di costruire un database con tutti questi contatti. Ho pensato "E una fetta di culo?". Insomma, vogliono un tuttofare che ogni due mesi rinnovi lo stile grafico dell'azienda (ma è fuori?) che si occupi del database, che suddivida i clienti in base ai contatti che ci sono.
Il posto è inculato e mi toccherebbe andare con la macchina (prevedo un'ora per l'andata e un'ora per il ritorno, al mattino e alla sera, col traffico). Quindi se mi danno meno di 800-900 euro non li considero, per tutto quel lavoro e tutto quel tragitto. Considerando che ha definito la paga come un dettaglio (ma come? dettaglio?) mi sa che non pagano molto. Pro: hanno contatti e commerciali che lavorano in toscana, assumono a tempo indeterminato dopo un periodo di prova. Contro: brutta brutta impressione iniziale. E mi sbaglio raramente su queste cose.
Oggi ho ricevuto altre due chiamate per altri due colloqui. Sento che posso farcela. Una chiamata riguarda le pagine gialle (892424, se vado a lavorare lì potreste chiamare più e più volte per vedere se mi beccate. Sarò quella che risponderà con un "Sono Samantha, in cosa posso esserti utile?"). E una riguarda i laboratori per le scuole di Experimenta.

Oggi mi ha chiamato una persona che non vuole che io scriva quello che ci siamo detti a telefono. Bizzarro, perché questa persona mi diceva sempre che io ero libera di fare quello che volevo, che non dovevo farmi condizionare da nessuno. Bizzarro davvero perché segna l'incoerenza di una persona che si è allontanata da me e sono contenta che l'abbia fatto, in un certo senso. Questo lo posso scrivere, no?
Più tardi esilaranti commenti sul mio colloquio di oggi.
Rimanete collegati.

Hackmeeting e personaggi bizzarri

Nooooo, come si fa? Come si fa? Non possono farmi questo.
Quest'anno l'hackmeeting è a Parma e proprio nei giorni dell'incontro di Lucca. Mannaggia. 1-2-3 settembre.
Io non so nulla di hacking, questi posti sono da vedere perché è davvero interessante il tipo di persone che li frequenta.
In genere si occupa un centro sociale e piano piano le persone arrivano un po' alla spicciolata: chi con il portatile, chi in macchina con computer fisso, monitor e tutto il resto, chi in treno con computer fisso(!). Molti in verità sembrano dei filosofi pazzi.
Tre anni fa, esatti, l'hackmeeting è stato qui a Torino vicino casa mia. Tre anni fa frequentavo un canale di irc chiamato #satanacorp (ma anche il canale #beer, tralaltro frequentato alle stesse persone). Quando sono stata avvisata da loro di questo hackit ero più che curiosa di vedere in faccia questi ragazzini smanettoni. Io dovevo in particolare conoscere un tale Rubin, uno che si faceva chiamare Red-Owl, e Green-beret. I primi due da Parma, appunto, l'ultimo catanese.
Arrivo con la macchina lì davanti. Ai tempi ero bionda, con i capelli di corta-media lunghezza scalati. Rossetto rosso. Stavo andando, così conciata, in un posto dove la gente dorme regolarmente sui pavimenti, piena di alternativi, di finti filosofi, di smanettoni che passano nottate davanti al pc, preferibilmente con Linux, o Free-BSD, magari senza X. Appena entrata mi sono sentita immediatamente fuori posto e osservata. Un animale nella gabbia sbagliata, praticamente. Obiettivo: cercare Rubin.
Vago per gli stanzoni, pieni zeppi di computer e di gente che non alzava nemmeno lo sguardo dal monitor. Come poter incontrare una persona che non hai mai visto? Come farsi riconoscere da chi non ti ha mai vista? Le stanze hanno nomi buffi. Ricordo solo la stanza Satana. Avessi avuto allora la digitale...
Dopo qualche giro ovviamente inutile comincio a chiedere in giro. "Scusa conosci uno che si fa chiamare Rubin?". Finchè in una stanza un ragazzo a cui lo avevo chiesto si alza in piedi e urla "C'è Rubin in questa stanza?". Nessuno risponde. Si volta verso di me e dice "Mi dispiace".
Scendo di corsa le scale e torno alla macchina. In effetti non ricordo come poi ci siamo incontrati. Se non sbaglio Hyo (un altro ragazzo di Parma che non era venuto) mi fornì via chat il numero di Rubin e io lo chiamai. Tornai di nuovo e questa volta mi riconobbero loro. Non era difficile, ero l'elemento più vistoso di tutti. Ricordo che un informatico in tunica mi aveva accolto all'ingresso blaterando qualcosa di strano.
Red-Owl era il personaggio più buffo della compagnia. Temeva sempre che qualcuno lo stesse spiando ed era completamente assorbito dall'idea che gli alieni stessero invadendo il nostro pianeta. Green-beret è la persona a cui invece sono rimasta più legata. Grazie a lui ho conosciuto il Gesù catanese con cui ancora oggi mi sento. Rubin, il classico genio fichetto diciassettenne strafatto di canne.
Il giorno dopo si va in giro con un mio collega del call center per cui ai tempi lavoravo. Mentre siamo sdraiati su una panchina Red-Owl nota qualcosa che vola in cielo "Quella è una sonda aliena", sbotta un po' preoccupato. E Rubin "E' un palloncino!". "No, no, è una sonda aliena!"
Rubin "Red-Owl è un palloncino di Hamtaro, guarda! Ha le orecchie". Scoppiamo a ridere ma Red-Owl non è convinto. E comincia a sproloquiare su un attacco alieno. E' paranoico, da morire. Una volta in chat mi disse che non potevamo chattare così, e mi fece scaricare un programma per chattare in modo criptato. Ovviamente si era solo io e lui, nessun altro lo aveva preso, anche perché lui ai tempi usava solo windows (l'ultima volta che l'ho sentito, però, stava usando Linux e giurava di non toccare mai più windows) e quello era un programma per windows. Io stavo passando proprio in quel momento a Linux e avevo una Mandrake su una partizione, ma usavo ancora spessissimo windows.
Insomma, scongiurato l'attacco alieno, il giorno dopo arriva la partenza per loro. Però prima vogliono mangiare qualcosa. Red-Owl dice che gli va bene qualsiasi cosa, basta che non sia Mc Donalds. D'accordo Red, vi porto in un posto dove fanno un'ottima pizza al taglio e arancini in piazza Statuto. Peccato che il posto in questione era chiuso e accanto cosa c'era? Mc Donalds, nemmeno a farlo apposta. Red diventa appunto rosso e comincia a sbraitare "Io lì non ci entro e blablablablablabla". Rubin dice "Va bene, rimani fuori, io entro. Ho fame".
Dentro si stava bene effettivamente, c'era l'aria condizionata. Era giugno e faceva molto caldo, fuori. Mentre cerco di convincere Red ad entrare, senza riuscirci, gli dico anch'io che entro. Non era costretto a mangiare, bastava ci tenesse compagnia, poi si andava da qualche altra parte, magari in stazione. Nulla. Noi entrammo e dalla vetrina lo osservavamo agitarsi e gesticolare da solo. Rubin rideva come un matto. Green-beret non c'era perché era andato via con altri amici.
Alla fine sono uscita e l'ho convinto. Era entrato ma continuava a lamentarsi. Blablablablablabla. Gli dissi di avere pazienza, finito Rubin si andava in stazione e si prendeva tutti qualcosa, un panino, una pizza, qualsiasi cosa. Ma quando Rubin prese il secondo panino, Red-Owl non ci vide più. Mi disse "Portami alla macchina, prendo la mia roba e vado in stazione col pullman". Insomma, nemmeno io lo reggevo più, così l'ho accompagnato alla macchina gli ho indicato dove fosse il pullman e sono tornata da Rubin (pace e silenzio).
Ho accompagnato Rubin in stazione, che più tardi mi riferì di aver visto Red-Owl dentro il treno da solo a mangiare un triste panino.
Fece finta di non vederlo.

30 agosto 2006

Dal libro "Quando si era ragazzotti..

Quando si è ragazzotti si fa un mucchio di cose per noia, mica per necessità. Ad esempio rubacchiare.
Mi ricordo la prima volta che ho rubato. Ero dentro l'Upim e io e la mia migliore amica, S, guardavamo i prezzi dei prodotti solari. Costavano (costano) troppo. Così lei mi disse "Secondo te suona se usciamo senza pagare?". Non so. Le dissi.
Allora disse "Facciamo una prova". Ha messo il prodotto solare tra le barriere antitaccheggio, facendo finta di sbadigliare e allargando le braccia. Poi lo ha poggiato a terra tra le due barriere e si è legata le scarpe. Alchè ha preso la crema solare, si è alzata e siamo uscite. Credo di averlo ancora quel solare.
Poi un giorno abbiamo deciso di prendere qualche trucco. Insomma, i veri trucchi costano molto e a 14 anni non è che te li puoi permettere. Così, nascoste dai maglioni invernali prendevamo questa o quella matita per occhi o labbra rintanandola nella manica del maglione e poi, girando negli altri reparti, toglievamo l'adesivo con barra metallica che li proteggeva. Ai tempi all'Upim non c'erano telecamere, era una cosa abbastanza semplice. Io poi che da piccina rubavo i giochi all'asilo e mia mamma mi costringeva a riportarli indietro..
Per un po' non lo feci più ma la mia amica era diventata brava. Era passata ai vestiti, ed era d'accordo con altre ragazze. Una, probabilmente rapita dagli alieni e piena di magnetismo, riusciva a staccare dalle maglie quegli aggeggi infernali che Dio solo sa come si levano dai vestiti. Quelli che fanno suonare i cosi. I cosi, sì.
Insomma entravano negli spogliatoi e si vestivano della roba dell'Upim. Poi ne uscivano senza destare nessun sospetto, stranamente. Da qualche parte ho ancora un gilet bianco panna prelevato in una di queste giornate così.
Scrivo questo perché stasera ho aperto i miei carillion che non apro da anni perché non uso più. Non ricordavo nemmeno cosa ci fosse dentro. In uno di questi carillon ho trovato un portachiavi rosso a forma di cuore con sopra scritto "Carla" in corsivo dorato. Una cosa davvero orrenda.
Però è un ricordo, il mio ultimo piccolo furto.
Io e S eravamo davvero molto amiche. Tipo che io con lei e la sua famiglia andavo ovunque. Tipo che quel giorno siamo andate io, lei sua sorella maggiore maggiore, sua sorella maggiore e suo cognato allo zoo safari di Pombia. Poi abbiamo fatto anche un salto al lago Maggiore. E poi abbiamo girato un mercatino che si trovava in zona. Avevo visto questo portachiavi che costava 5000 lire. Non volevo comprarlo, e non sapevo se prenderlo. S era lì e ascoltava i miei "loprendononloprendoloprendononloprendoloprendononloprendo". Alla fine ho detto "lo prendo": l'ho messo in tasca e ci siamo avviate verso la cassa. Abbiamo fatto due secondi di coda e poi ce ne siamo andate.
Tutto per un'orrendo e stupidissimo portachiave a forma di cuore, con una chiavetta attaccata che apre il cuore a metà mostrando due spazi per inserire delle foto. Una cosa davvero orripilante.
Mentre ci allontaniamo sentiamo una voce dietro di noi che dice "Ehi, quelle due ragazze hanno pagato?". Era la ragazza del banchetto dei portachiavi che chiedeva alla persona che si trovava alla cassa. Ho cominciato a sudare freddo. La ragazza ci rincorre, noi siamo ferme. Io con il portachiavi in tasca. Comincia ad accusarci di avere preso un portachiavi e non averlo pagato. Dice che io mi sono infilata un portachiavi in tasca e non l'ho pagato. Io? Sbotto. Completamente nel panico, e in imbarazzo incredibile perché arriva anche la famiglia di S in nostro aiuto. Continuo a dire che non ho preso nulla e che ho le tasche vuote, ma dato che non so dire bugie non sono stata molto convincente. Però contavo sul fatto che non potevano perquisirmi o costringermi a vuotare le tasche. Dopo non so quanto di discussioni, il cognato di S dice di andare via da lì. Così ci avviamo verso la macchina, mentre la ragazza fa la faccia da "maguardaunpo'questael'haanchescampata". Il cognato di S in macchina ci dice che tocchiamo tutto e quindi poi pensano che freghiamo la roba. E io mi sono sentita uno schifo. Ogni tanto quando io e S ci si rivede ce lo ricordiamo e ridiamo come matte. Da quel giorno non ho più preso nulla, anche se mi sono trovata altre volte in situazioni così imbarazzanti in cui non ero direttamente coinvolta. Lo guardo, guardo sto cazzo di portachiavi orrendo. Mai nessuna foto è stata qui dentro, e se non fosse un oggetto davvero brutto, ora saprei che foto metterci.
Mia vita.
Oggi c'è il sole ma comincia a fare freddo. Ieri sera giocavo con Flash e ho chiuso la finestra nella mia ex stanza, che finora era rimasta sempre aperta. Anche stanotte, ho dormito con la finestra chiusa e oggi indosso un pigiama lungo al posto del mio vestitino giallo da spiaggia.
Ieri ho impiegato praticamente tutta la mattina a bagnare le piantine. Le piante carnivore. Poverelle, erano mezze secche e gridavano con un filo di voce "acquaaaaa".
Quindi ho attaccato l'impianto a osmosi inversa e ho fatto litri e litri di acqua demineralizzata. Ma come sono viziate ste piante.
Però ho dimostrato che sono piantacce, perché per come le maltratto dovrebbero essere morte da un pezzo (i gerani sarebbero morti sicuramente, anzi, sono morti). Chi ha mai detto che sono piantine delicate?
D'inverno vanno in dormienza e non te le godi. Sembrano secche e morte, le bagni ogni tanto perché il tuo intuito ti dice che c'è vita lì sotto. Poi arriva la primavera e finalmente vedi qualche trappola che si sveglia e si stiracchia sbadigliando. E quando arriva l'estate pensi "Ok, adesso le devo bagnare spessissimo altrimenti succede come l'anno scorso e rimangono tutte secchine e non crescono una sega". Ma i buoni propositi per l'anno nuovo finiscono nel cesso e te ti scordi, così cominciano a seccare e non passa una stagione in cui riesci a guardartele in forma. Tzè.
Comunque io lo dico, per chi volesse arrivarci. Dall'1 al 3 settembre a Lucca c'è Murabilia, fantastica fiera di piante di tutti i tipi, sopra le mura. Ovviamente ci sono anche le piante carnivore (in mostra e in vendita). Ovviamente ci saremo anche io e Roccio. Che mal che vada se ci sfrangiamo i coglioni possiamo girarci Lucca che è proprio bellina, poi in questo periodo che proprio non si muore di caldo è ancora meglio passeggiare.

Ieri ho portato il mio curriculum in un'agenzia interinale in centro a Torino (piazza Statuto). Tutto bene, non fosse per il fatto che appena mi sono alzata per congedarmi, e dopo la mia meravigliosa e studiatissima stretta di mano, stavo inciampando su me stessa e poco dopo anche sulla gamba della sedia su cui ero seduta. Ma mi sono ripresa subito e ho evitato di stamparmi sulla vetrina dell'agenzia, uscendo un po' di corsa e imbarazzata.
Oggi mi piacerebbe mettermi seriamente su Flash, che dopo questo manualone me ne aspetta un altro solo su Actionscript e sto andando troppo troppo a rilento per tutto il tempo che ho. Quindi vi saluto e vado a baloccare.

29 agosto 2006

L'orgoglio piemontese

Caspita, voi ve lo ricordate? Mi sto pisciando dalle risate.
Capite? Queste sono le cose da vedere in questa città: il Mago Gabriel.

Addominali scolpiti e autunno inoltrato

L'estate se n'è andata e ha sbattuto la porta. Che bisogno c'era di andarsene così? Che gli ho fatto di male?
Cerco l'estate tutto l'anno e all'improvviso eccola qua (come diceva Celentano), ma ieri sera mi accorgo che qualcosa non va. Mi chiama Roccio e dice che sta andando verso casa perché ha cominciato a piovere forte. E improvvisamente mi sono accorta di avere una felpa addosso. Nello stesso istante Laura, la donnina di Snoopy ha detto "Ho freddo". Proprio in quel momento, in ribellione, tutti i riccioli di Snoopy si sono avviluppati ancora di più. Insomma, ieri, proprio ieri, mi sono accorta che l'estate sta finendo e un anno se ne va, come dicevano i Righeira, che quando ero piccina erano il mio gruppo preferito. Si andava al bar del lido, io e il mio babbo, e lui mi diceva: "Che canzone mettiamo nel jukebox?": e io, sempre "I Righeira!". Quando ero piccina a quest'ora eravamo ancora spaparanzati in spiaggia, io che cercavo di farmi il bagno e mia mamma che mi gridava di non allontanarmi. Cosa impossibile nella spiaggia di Termoli, perché dopo un chilometro di passeggiata in mare l'acqua ti arriva ancora alla vita, e appena sale un po' di più c'è la prima secca che ti frega e l'acqua ti arriva ancora alle caviglie. Ti sembra di camminare in Jesus style.
Tornando a ieri sera, sono uscita con Snoopy e la sua donnina. Snoopy, contento di rivedere la sua macchinina, correva come un dannato. Ha fatto il curvone delle 100 lire a una velocità spropositata. Io mi sono cacata addosso, anche perché dietro non si allacciava la cintura quindi ero aggrappata al maniglione sul soffitto della macchina con due mani mentre il mio corpo stava rotolando dalla parte opposta. Io e la sua donnina lo abbiamo preso per il culo tutta la sera perché mentre noi si era preso due birre, lui aveva ciapato uno di quei cocktail dolci che paiono succo di frutta.
Poi vado in bagno. La porta del bagno ha un cartello con una scritta "Porta non funzionante. Bussare prima di entrare". Ok, penso, vuoi vedere che adesso entro e arriva l'unico analfabeta che invece entra senza bussare? E così è stato, ma io mi ero premunita e tenevo la porta a due mani mentre cercavo di fare pipì e con un filo di voce mi permettevo anche di dire "occupato!". Noi donne per fare pipì siamo abituate a delle acrobazie che non hanno pari. Ad esempio sul treno. Dove siamo già in bilico per non toccare con le chiappe la tazza. Per reggerci meglio ci teniamo al maniglione, perché il treno non ha mai avuto scossoni durante il viaggio ma lo farà sicuramente quando noi saremo in bagno, e dato che non ci fidiamo, con l'altra mano reggiamo la porta. Grazie a questo abbiamo degli addominali che ci aiutano durante il parto (qualcuno dice che è tutta palestra, ma non credetegli. Quando vedete 'ste donnine dal fisico scolpito significa solo che viaggiano tanto, magari in aereo).
Snoopy ieri diceva che non mi ha mai visto infichettata, come fosse una cosa semplice vedermi infichettata. Il mio problema è non saper camminare con i tacchi. Sembro un lottatore di sumo che cerca di passeggiare sulle punte. La stessa leggiadria.
Comunque ogni tanto capita, è quasi un miracolo. Più d'inverno che d'estate, dove stivali e cappotto lungo mi aiutano a non battere troppo troppo i denti, e calze spesse come felpe di flanella coprono ste gambotte non proprio da top model. Oggi vado a portare il curriculum a mano ad un'agenzia interinale alla quale proprio non mi riesce di inviargli una mail. Mi torna un errore bizzarro, e dato che sono convinta che questo lavoro faccia proprio al caso mio, mi tocca portarglielo stampato. Ok, credo che ogni lavoro sia fatto per me in questo momento. Ma posso concedermelo: sono ferma da giugno. Anche la sola idea di lavorare in catena di montaggio potrebbe sembrarmi stimolante. Crisi nera.

28 agosto 2006

Pitagora suicchi

Tornata un po' stordita, peggio del solito. Sabato mattina arrivo a Firenze, il programma della giornata è abbastanza claro. Si mangia dal Cinfa, poi si giracchia in centro, o comunque per negozi, e la sera si va a pappare la pizza.
Torino sta riscuotendo un successo strano. Dopo aver appreso che sia l'Alanise che il Cinfa vorrebbero farsi un giro a Torino, domenica riceviamo un sms che ci comunica che anche Stallman e l'Ale vorrebbero venire a trovarmi. Eheh, stupendo. Tutti insieme a Torino.
Comunque Roccio è mitico. Oltre a far parte dell'1% della popolazione mondiale maschile che non russa, ha uno strano senso dell'umorismo che gli ha impedito di uccidermi quando l'ho svegliato cantandogli "Pitagora suicchi" domenica mattina. Mattina in cui, tralaltro, da bravi bradipi, ci siamo svegliati alle 12. Sabato a casa del Cinfa siamo stati in tre per cercare di configurare la connessione wireless del portatile di Roccio. Impossibile, ma non per colpa del portatile. E' windows che non va. Ridacchio pensando che su Ubuntu ci ho messo 2 minuti. Poi andiamo in giro per negozi dopo pranzo e dopo un meraviglioso caffè con schiumetta (proverò anch'io a farlo!). Prima della cena stuzzichiamo qualcosa, perché si cenerà tardi. Tagliamo mezza soppressata che mia mamma mi ha fatto portare a Firenze. Soppressata molisana.
Poi ci ingozziamo di arachidi. Quando usciamo di casa per andare a mangiare siamo talmente pieni che la sola idea di una cena ci da' il voltastomaco! Ma mangiamo comunque (per miracolo). Da quando conosco Roccio ho preso tipo 4 chili, forse è meglio regolarsi, no?
Torniamo a casa ed entriamo in coma da sonno. Una dolce sveglia alle 5 e un'altra per Pitagora suicchi non so a che ora.
Domenica non sappiamo che fare, quindi ci allunghiamo all'ikea per un solito giro in cerca di un tappetino per il mouse, e infine andiamo da euronics dove Roccio ha preso l'n-esima tastiera (ha una collezione completa) comprensiva di mouse ottico wireless.
Per qualche strana ragione il treno che mi porterà a Torino è puntuale. Il saluto dal treno è sempre più difficile. Ogni volta però mi rendo conto che si avvicina sempre più il momento in cui questi addii non esisteranno più.
E un po' di ottimismo non guasta dato che giovedì ho un altro colloquio. A Lanzo, 30 km da Torino. Ma la cosa più bella è che non si tratta di agenzia interinale. Il colloquio è proprio presso l'azienda. Alla fine 30 km si possono fare, dai.
Ora sono a casa, scrivo da winzozz, e provo a giocare un po' con flash. Qualche parola ha svegliato in me la voglia di fare qualcosa. Prima però devo imparare l'Algorithm march. Buone prove anche a voi!

25 agosto 2006

Il mio primo colloquio serio e 4 pazze in libertà

Ieri mi tocca questo colloquio. Avevo mandato il curriculum a questa agenzia interinale che si occupava di cercare grafici editoriali per una loro azienda cliente. Ore 15.30 sono lì: mi fanno compilare il loro stupidissimo modulo per inserirmi nel loro immenso database di poveri gggiovani che (spero non sia così) finiranno per non trovare mai un posto fisso. Comunque vengo ricevuta da una biondina riccia e tuttapepe, che comincia a farmi domande, velocissime.
La prima esperienza di lavoro, quella più importante, cosa facevo, che mansioni, ero autonoma,.. ed infine la domanda che nessuno mi ha mai fatto "Come mai si è interrotto questo rapporto di lavoro?"
Possibili scuse che mi sono passate per la testa:
"La mia vecchia azienda era in verità un covo di alieni in borghese. Loro pretendevano di potermi fustigare in piazza per ogni minima cosa, e il giornale era una nave spaziale il cui comandante (che tutti chiamavano capo) era un essere che poteva esprimersi solo con frasi sconnesse e monosillabi incomprensibili".
Ma no, ho detto la verità: non mi trovavo bene, avevo un brutto rapporto con alcune redattrici. E sono partite una serie di domande a raffica.
Porcatrota, non l'avessi mai detto. Appuntarselo sull'agenda per la prossima volta: prepararsi a una domanda del genere.
Comunque, ieri pomeriggio io, D ed A siamo andate da E, sposata da un annetto. E' tanto che non ci si vede ed eravamo contente di passare a fare un saluto, vedere foto e filmino del matrimonio, eccecc. L'appuntamento era alle 16 da lei, abita a Volpiano poco fuori Torino. Solo che alle 16 io ero appena uscita dal colloquio, dovevo ciapare le altre due matte, dovevamo tornare a prendere la macchina a casa mia e poi, solo poi potevamo partire. In tutto questo casino ci siamo assolutamente scordate di prenderle qualcosa. Fave.
La strada è facile. Per semplificarci la vita abbiamo astutamente deciso di dividere il percorso da fare in tre pezzi, e ognuna di noi doveva tenere a mente un pezzo. A doveva ricordarsi che al semaforo dopo Pittarello si doveva girare a sinistra. D doveva ricordarsi di andare sempre dritto (ogni due secondi mi diceva "sempre dritto, ancora dritto, ancora dritto") e io di girare a destra quando vedevo una tale insegna.
Arriviamo da lei e scopriamo che ha una casa favolosa. Le pareti sono dipinte di colori caldi, spiccano il giallo della cucina e l'arancione della sala. I divani rossi, i bambù nei vasi. Tutto arredato a dovere. Io comincio ad accendere la telecamera. Quando siamo noi 4 non può che uscire qualche cagata incredibile da pisciarsi addosso dalle risate. E difatti..
Vediamo le foto del matrimonio di E. E è una ragazza stupenda, e suo marito è un bel ragazzo. Insieme sembrano due fotomodelli messi lì per fare un servizio fotografico per un negozio di abiti da sposa. Il fotografo è stato eccezionale, non ci sono le solite foto con i parenti. Ogni fotografia racconta l'attesa prima di arrivare in chiesa. E che si mette le scarpe, che si aggiusta le autoreggenti, che si allaccia il corpetto, che tiene in mano il bouquet, che si trucca seduta sul comodino davanti allo specchio. In chiesa invece racconta i particolari, come la mano mentre sta firmando, il lunghissimo abbraccio durante il sì, lo sguardo basso mentre si dicono la promessa. E poi, all'uscita piccole tenerezze da neosposini. Un bacio sul collo, una carezza rubata, una serenata sul prato. Mi sposerei solo per quello, forse. Per quell'abito bianco che ricorda un sogno, per quella passeggiata sulla navata che ricorda un po' il percorso della propria vita. L'idea di una promessa incredibile, dell'inizio di un cammino incredibile, in due.
Bha, divento troppo mielosa e romantica poi. Non sono sicura di reggere al peso di una promessa del genere, e in genere non mi piace il matrimonio.
Dopo le foto il filmino, che insieme a queste immagini racconta anche una cena particolare, in festa. Balli di gruppo e in coppie, un animatore in bandana e tanta allegria.
Dopo guardiamo anche alcune foto di Firenze. E dice che Roccio è pacioccone e ha le guance che ti fan venire voglia di strapazzargliele. D ha parlato al telefono con lui e mi ha detto che ha una bella voce, ma faceva ancora fatica a capire che significa "sodo". Improvvisiamo "Il gladiatore" davanti a una telecamera che ormai ne ha viste di tutti i colori e mentre io ed E imitiamo il colosseo (ma nel frattempo facciamo anche un paio di gladiatori che lottano sullo sfondo per poi trasfomarci in guardie dell'imperatore) A e D cercano di improvvisare una piccola scena. A non ricordava nulla e si inventava le parole "Sono Massimo Decimo Meridio, padre di un figlio assassinato, figlio di un padre assassinato, imperatore dei 7 mondi e figlio dei Sioux". D a quel punto era già rotolante dalle risate per terra mentre io ed E continuavamo a lottare con i bambù, un po' piegate dalle risate.
E il bagno, lotta continua delle donne. Quattro donne e un solo bagno, che se ne può dedurre? Ad esempio che ci abbiamo messo due ore a prepararci al mattino e che di notte abbiamo quasi messo i numerini fuori, per evitare la coda. Ad esempio che abbiamo sparlato di mezzo mondo conosciuto e non. Ma queste sono cose normali.
Stamattina io ed E abbiamo comprato un lettore mp3 da 1 gb con radio a 45 euro (Auchan, l'offerta comincia oggi, secondo me già stasera non se ne trovano più). D ha preso dei saponi liquidi che ora non trova più e forse ha lasciato alla fermata del pullman. E arriva a casa e scopre che non riesce a infilare il lettore mp3 nella porta USB e tra poco vado da lei a portarle una prolunga USB per semplificarle la vita. Poi in stazione che domani parto.
Faccio il biglietto.
Per dove parto?
Oggesù.

Ho saltato la parte in cui abbiamo guardato una trasmissione porno per non turbare i più. Buona giornata a tutti.

23 agosto 2006

Sarò bre..

Il colloquio più breve della storia: 5 minuti. E domani ne ho un altro. A questi qui avevo mandato il curriculum per un lavoro come grafica. Spero che sia quello e non la solita scheda da compilare per essere inseriti nei loro database da lavoro interinale.
Comunque tornando a oggi: pare che l'azienda abbia fretta perché l'altro lavoratore che avevano se n'è andato e quindi si tratta di una cosa di pochi giorni e poi saprò. Dentro o fuori. Bianco o nero.
In centro ho incontrato un ragazzino con la maglia degli Slayer e mi veniva da sorridere. Torino vibrava sotto i colpi dei Rammstein. Eppure dorme ancora. Negozi ancora chiusi, poche persone. Sono passata davanti a Inferno, un negozio abbastanza famoso dove vendono vestiti metallusi e articoli metallusi. La comprerei tutta quella roba lì, perché mi piace parecchio. E poi non la indosserei ovviamente. Cose come queste qui, poi guardo il prezzo, considero che sono cose che non mi appartengono e le lascio lì. E poi i dark mettono tanta tristezza.
Portando una cosa triste con allegria si trasmette allegria alla cosa o la cosa ti trasmette tristezza?

22 agosto 2006

CarLapsus e altre cose buffe

Vado in bagno, mi insapono le mani e le passo sul viso. Peccato che gli occhiali sono sul naso.

Sono in seconda o terza media, entra la prof. di inglese e tutti si alzano per salutarla con un "buongiorno". Io mi alzo due secondi dopo e dico "arrivederci".

Devo accompagnare mia mamma in ospedale e la prima parte del tragitto è identica al tratto di strada che faccio per andare al lavoro. Così mi trovo sotto l'ufficio ad esclamare D'OH.

Litigata mondiale con il mio ex fidanzato perché lui era geloso del mio ex ex fidanzato. Mentre sbraita lo chiamo col nome dell'ex ex.

Il mio babbo non riusciva a chiamarmi mai col mio nome al primo tentativo. Prima passava tutti gli altri membri della famiglia. In ordine:
Ehm, Vi.., no, Li..., no, Bri,..no.. Carla.
Legenda: Vi=Virginia, mia sorella. Li=Lina, mia mamma. Bri=Briciola, il mio cane.

Quinta superiore, lezione di matematica. Il professore chiede alla classe chi ci dice dove va x se la funzione tende a infinito. Un compagno alza la mano ed esclama "Carla!"

Tema di maturità: sono uscita fuori tema parlando in modo sconnesso e vago di pomodori giganti. I professori ridacchiavano all'orale e commentavano "mai trovarsi a valle di un campo di pomodori giganti"

Mi fermano i soliti venditori per strada. Mi chiedono "Quanti anni hai?" e io "ehmm.. 24.. no aspetta! 25!"

Vado dal fotografo a sviluppare e stampare un rullino. La procedura è fornire anche un numero telefonico così se ci sono problemi vieni avvertito. Entro, do' il rullino, mi chiede il numero di telefono e io "011.. 011.. 011... mmm". Esco dal negozio un po' frustrata dato che una delle poche cose che ricordo bene sono proprio i numeri. Dopo aver chiuso la porta ovviamente mi ricordo. Entro dentro esclamando "Ecco il numero!"

Io e Gianluca ci sentiamo al telefono per uscire. Discutiamo un po' su chi deve andare a prendere/passare da chi e poi riattacchiamo. Io aspetto. Ma non arriva nessuno. Dopo un po' mi chiama e mi dice che ero stata io a propormi di passare da loro. Evidentemente ho scordato tutto non appena ho chiuso la chiamata.

Mi sento con una persona per uno scambio di piante carnivore. Ci si mette d'accordo per il luogo e il giorno ma non per l'ora. Quindi io attendo la sua connessione in chat per le ultime specifiche perché non ci siamo scambiati i numeri di telefono. Ma non si fa vivo. Verso sera mi viene il dubbio e vado a controllare i log delle chat. Scopro così che anche l'ora era stata decisa e oramai era troppo tardi.
Il giorno dopo mi viene detto dalla persona in questione che ha aspettato un po', girato nella mia zona, e alla fine ha rinunciato ed è andato via. Scusa ancora.

Senza lenti a contatto o occhiali sono una talpa senza speranza. Negli anni ho imparato a riconoscere le persone da dettagli che non necessitassero di risoluzioni visive particolari (capelli, modo di camminare, abbinamenti di colore di vestiario, ecc) ma non sempre funziona. Mi trovo in un centro commerciale con una persona, mi allontano un attimo perché ho visto le spugnette per la cintura di sicurezza dell'auto che mi piacevano tanto (che alla fine ho preso e mai messo). Le prendo comincio a correre verso di lui saltellando e sventolando le spugnette e esclamando "Guarda cos'ho trovato, guarda che belle!". A poche decine di cm mi rendo conto che non è lui, e con estrema naturalezza riprendo a camminare come se nulla fosse accaduto mentre il tizio mi guarda come se fossi pazza.

Colloquio di lavoro: "Blablablabla, come vede è un lavoro molto bellino. Ha qualche domanda?"
"Sì,..."
"..."
"... non ricordo!"

Ospite a casa di altri. Il capofamiglia mi chiede di spostare il telecomando della tv altrimenti può cadere. Lo sposto, ci passo accanto e, non so come, lo sfioro e lo faccio cadere.

Domani ho un colloquio per un lavoro come segretaria. Mi dico da sola "in culo alla balena".

21 agosto 2006

Un avvenimento unico

Una delle cose che mi piacerebbe raccontarvi è questa.
Ho visto un arrotino. Giuro.
Uno di quei personaggi che pochi hanno avuto la fortuna di incontrare in strada e di guardare in faccia (e di essere sopravvissuti allo shock per poterlo raccontare).
Passeggiavamo nella zona Rocciosa quando sentiamo da lontano un megafono, e il nastro inconfondibile.
Chi ha il mio contatto su msn sa che il mio nick è "Donne! E' arrivato l'arrotino!" quindi per me è stato un evento un po' particolare che ho cercato di filmare con la fotocamera digitale. Filmato poi interrotto quando la macchina dell'arrotino si è fermata davanti a noi e il signor Arrotino mi ha guardato in modo non felice.
Chissà com'è il mondo dell'arrotino.
Chissà com'è fatta la casa dell'arrotino, e la moglie dell'arrotino, la signora Arrotino. Credo di avere le allucinazioni da troppa crostata. Le albicocche, a volte, mi fanno questo effetto.
Dovreste vedere che cosa mi fanno le pesche.
La prima cosa che mi verrebbe da dire è: eccomi a casa. Ma non è esattamente quello che il mio cervello voleva dire. La traduzione letterale è: eccomi nel posto dove solitamente vivo. Ma nemmeno quella è corretta, potremmo dire invece che il mio corpo fisico è costretto in questo luogo da alcune circostanze circostanziali.
Sono seduta sul letto, appena tornata da Firenze. Accanto a me due libri: un manualone su Java e "La caffettiera del masochista. Psicopatologia degli oggetti quotidiani" di Donald A. Norman. Dall'inizio di questo libro ho imparato che il vetro ha due funzioni, guardarci attraverso o romperlo, mentre il legno può essere scritto o intagliato. Questo perché esiste una psicologia anche nei materiali che comunemente vengono usati per costruire gli oggetti. Chissà per quale strana ragione ricordo la cosa meno utile del primo capitolo che ho letto.
Mha.
In queste due settimane ho letto "Margherita Dolcevita" di Benni, praticamente divorato sul treno nel viaggio verso Firenze, e "Guida galattica per gli autostoppisti" di Douglas Adam. Anche se non ho sonno provo ad addormentarmi. Ho tante cose da raccontare.
Devo parlare della birra Birra, della tenda per l'uomo tartaruga, e di tanto altro ancora. La mia estate è finita.
E diluvia. Buonanotte mondo.

18 agosto 2006

Parimpampù

Ieri sera non si sapeva dove andare: così l'uomo coraggio ha chiesto alla donna coraggio che cosa le andava di fare. Avevo i programmi di due posti in particolare: il parco dell'anconella e piazza santissima Annunziata.
Li avevo letti entrambi ovviamente, ma la mia memoria a breve termine non si trasforma quasi mai in memoria a lungo termine, così mi ricordavo che al parco dell'anconella c'era la proiezione di un film muto con accompagnamento dal vivo (il festival della noia insomma) mentre in piazza santissima Annunziata c'era qualcos'altro ma non ricordavo cosa.
Si opta per piazza santissima Annunziata. I due punti a favore:
  • si trova in centro e quindi se ci scazziamo possiamo sempre andare a passeggio ovunque e rintanarci in un pub per ubriacarci
  • non c'è un film muto con accompagnamento dal vivo (questo ha influito notevolmente nella scelta)
Parcheggiamo in una piazzetta facendo attenzione all'orario della pulizia delle strade (cittadini di tutto il mondo unitevi e parliamo insieme della pulizia delle strade notturna. Quanti di voi devono lottare con questo insidioso nemico?) e ci avviciniamo a piedi. Da lontano non si sentono rumori. Ci avviciniamo e sentiamo il suono leggero di un flauto, bhe, ci sarà un concerto, pensiamo.
Ci avviciniamo ancora e compare un maxischermo con due persone davanti che suonano il flauto. Proiettavano un film muto..
Insomma, ho scambiato i luoghi. Magari dall'altra parte, al parco, c'era una festa immonda dove regalavano fiumi di birra, mentre in piazza santissima Annunziata lo spettatore più interessante era uno in coma che dormiva profondamente a occhi aperti.
Facciamo due passi e respiriamo un po' l'aria della città d'estate. Firenze non si è svuotata, per nulla.
Poi ci avviciniamo allo Scribe (teatrino Scribe, via delle Seggiole. Il proprietario, Roberto, si sta cimentando nei cocktails e sta diventando davvero bravo). Io prendo una Caipiroska e Roccio prende una Pina colada. Anzi: Roberto Bruce Willis sceglie i cocktails per noi dato che noi beviamo solitamente sempre birra e siamo nuovi a questi strani miscugli. Le conversazioni questa sera vertono su Trainspotting, il film.
Dopo un cocktail e mezzo e forse qualcosa in più dato che Roberto ci rifilava quello che gli rimaneva dai cocktail che faceva e che non riusciva a far stare nei bicchieri, ci appropinquiamo alla macchina. Piove.
Io sono ancora un po' raffreddata oggi, ma quello che scazza non è il raffreddore o la voce da Amanda Lear: è che ho praticamente il "sottonaso" scorticato. Non importa, qui ha ripreso a far caldo e se Parimpampù vuole mi metto in gonnella. Magari.

15 agosto 2006

An Orgasm

Il blog si svuota dai suoi visitatori. Meglio in un certo senso: significa che anche voi, come me, siete in vacanza. Oggi siamo stati a Pratolino, in un bel parco, e poi in una specie di convento, o santuario, o cheneso, su in cima a una montagnola. Non ricordo i nomi ma il posto era molto bello. Ho fatto circa 2-3mila foto e quando mi ricordo le metto online.
Poi siamo stati in centro a Firenze e abbiamo preso un paio di birrette. E io, miei cari, da brava sfigatella quale sono, ho il raffreddore. Forte.
Già cominciato l'altroieri e oggi al suo picco massimo, da sentirsi storditi e non sentire più sapori. Stasera sto un po' meglio, tanto che volevo mettere la gonnella dato che questi giorni piovosi e freddini mi hanno costretta in pantaloni lunghi.
Vorrei scrivere un mucchio di cose, ma come al solito non ricordo nulla di nulla. E col raffreddore è ancora peggio. Pazienza: una birra ancora e passa tutto.
Ah, qualche sera fa ho preso un cocktail dal nome Orgasmo. Bellissimo: scusi, mi può dare un orgasmo?
Non ha prezzo.

11 agosto 2006

Insonnia e altre cazzate

Ho come l'impressione che le zanzare girino con una foto mia e di Roccio nel portafogli, assieme alla foto delle loro 5000 larve nel sottovaso di begonie. Ecco perché ci individuano così bene.

Una Carla provata da un gelato al kiwi andato a male ieri sera.
Ma quanto fa schifo il gelato al kiwi?

Oggi porterò qualche curriculum in libreria, oramai le conosco tutte. Posso anche dare pacche sulla schiena ai commessi e dire "Oilà, oggi come butta?". Stanotte non ho chiuso occhio e ovviamente ho rotto i coglioni anche al poveretto accanto a me. Cinfa, non ho trovato il libro che dici te. Ieri sera siamo andati al Melbookstore ma nulla. In compenso abbiamo preso a 5 euro "La guida insolita di Firenze". Quello non dev'essere male. Ho scoperto che avete delle feste proprio belline qui.
E che non siete molto normali, ma su questo non c'erano dubbi.
Se no che cazzo ci stavo a fare io qui?

10 agosto 2006

In viaggio senza neuroni

Ciao Florence. Oggi, giorno di San Lorenzo è festa nella chiesa di San Lorenzo, appunto. Gente vestita in abiti storici che passeggia per la città, cappelle medicee aperte e stasera, in piazza San Lorenzo, lasagne e cocomeri per tutti.
Potrebbe essere lo sclogan di un partito: lasagne e cocomeri per tutti.
Avrei già almeno un paio di voti sicuri.
Sto leggendo "Guida galattica per gli autostoppisti" e vista la velocità con cui lo divoro, entro domani, massimo dopodomani, dovrebbe essere finito. Poi mi rimarrà solo da dipingermi le mani e fare le manate sul muro.
Qui fa freschino, tutti i miei vestitini striminziti giacciono inutilizzati nella borsa non ancora disfatta. Non disfo mai le valigie. L'unico inconveniente di questa cosa è che stranamente ogni cosa che ti serve finisce in fondo per qualche bizzarra legge della fisica a me sconosciuta e, per la stesse legge fisica, quando cerchi di ricomporre la valigia avanza sempre qualcosa, che sarai costretto a portarti via in sacchetti di plastica tipo clochard.
I turisti sono davvero tanto in questi giorni. In piazza del Duomo è impossibile camminare, ma idem in ogni stradina che circonda il centro.
Così, dopo la visita all'ultima libreria del centro fiorentino che ormai mancava all'appello, sono tornata a casa di Roccio. Prendo il pullman e mi metto a leggere.
Premetto che a Torino, col pullman, dal centro a casa mia ci sono almeno 45 minuti di tempo in cui riesco a finire piccoli libri, scrivere appunti, truccarmi, spulciarmi, telefonare e fare mille altre cose. Quando leggo, poi, mi ci fiondo dentro ai libri. Vado in un altro pianeta. E oggi non vado proprio a perdermi la fermata?
Firenze è piccola. Dal centro alla periferia ci sono 15 minuti di pullman, quando ho finito il capitolo mi trovo ormai in un posto a me noto, ma dopo casa.
A Sesto Fiorentino.
Capito? Te ti distrai due secondi e pem, sei già fuori Firenze.
Nulla di che, avevo perso solo 3 fermate, scendo, attraverso la strada e prendo il pullman che va nel verso opposto.
I miei neuroni mi stanno giocando brutti scherzi, in ogni caso. L'altroieri sera eravamo io, Roccio e il Cinfa e io insistevo a dire "pedinare" invece che "seminare". Se gli opposti si attraggono, nella mia testa gli opposti sono la stessa cosa, a quanto pare.

09 agosto 2006

Roccio c'è

Ieri sera io, Roccio e il Cinfa ci siamo fatti un birrino in un locale del quale non ricordo ovviamente il nome. Minchietta Uno sta male, e oggi la richiamo per sapere cosa cacchio s'è mangiata a Djerba, e Snoopy è incasinatissimo e forse si libera giovedì, forse quindi giovedì vado a trovarlo.
Io oggi mi sono svegliata un po' prima nella speranza di stare in centro un po' più a lungo di ieri, di ricordarmi dove sono le altre due librerie che ieri mattina non ho più ritrovato e oggi potrei davvero comprarmi un libro. Un libro qualsiasi basta che faccia ridere.
Ho persino snobbato il mio Chuck Palanhiuk, che scrive benissimo ma roba troppo angosciante da leggere ad agosto.
Stavo riflettendo sul fatto che comunque Roccio non ci abbandona mai. Se siete stanchi della vostra mollettina di Office che batte sul vetro quando fate qualche cazzata, potete scaricarvi direttamente da questo sito Rocciassistant, l'assistente di office (con le sembianze di Roccio, ovvio) che rutta e prende a testate il monitor. Quando vi annoiate potete benissimo giocare a "La guerra esosa" e sparare dalla ka di Roccio al Cinfa, a Mandingo e a Stephen. Ogni tanto compare anche Roccio e se lo desiderate potete sparare anche a lui. Se dovete allontanarvi dal pc e non volete far vedere agli altri cosa stavate facendo (ovvero nulla) c'è Rocciosaver, lo screensaver con tutti i fotomontaggi su Roccio. Insomma.
Roccio c'è. Come la birra.
Un grazie a Bottomap per avercelo reso anche in digitale.

08 agosto 2006

Ladri di treni

Stanotte ho sognato di rubare un treno per andare a Bologna. Mica male, eh? Il mio neurone mi ha totamente abbandonato.
Ieri sera era ancora un po' intatto, ma proprio poco. Siamo andati a cena da Giorgio e Melania dove ci attendeva tutta la combriccola di ex-studenti universitari di informatica e io per l'occasione decido di mettermi un vestitino. Insomma, qui non fa proprio caldo caldo, anzi, la sera fa abbastanza freschino. Per di più Giorgio è fuori, non di testa, abita proprio fuori fuori e un po' più in alto. E io ero seminuda, e ovviamente abbiamo cenato in terrazza.
Però dopo i primi secondi mi sono abituata e sono stata abbastanza bene. Finalmente ho conosciuto Yuri e sua moglie BayBey. Ho visto una stella cadente e mi sono dimenticata di esprimere un desiderio (si può?).
Buoni propositi per i prossimi giorni:
cercare di ricordare i nomi delle persone che conosco senza per forza affibbiargli nomignoli.
Basta, mi sembra già un proposito abbastanza faticoso. Adesso chiudo qui e me ne vo' in centro (non posso essere qui a Firenze e starmene in casa), penso di comprarmi il famoso libro cazzuto del pubblicitario, o il famoso libro del pubblicitario cazzuto che dir si voglia e poi vedo se tornare qui a mangiare o cazzeggiare a Santa Croce a leggere. Magari finisce che domani vado sul serio a Bologna se Snoopy non è in ferie: senza rubare il treno però. Che mi avevano spiegato i comandi ma io i sogni non me li ricordo molto bene.

07 agosto 2006

Il lancio del Compact

Il risveglio oggi è una sveglia che fa chicchirichì in inglese. O forse l'ho sognato. Weekend tranquillo, oggi Roccio lavora e io sono a casa sua che cazzeggio sul suo pc. Se mi va provo a fare il tiramisù (è da quando sono arrivata che mia mamma me la mena con sto cazzo di tiramisù "lo hai fatto il tiramisù?"). L'altroierisera abbiamo preso un minuscolo cavalletto per la digitale e mi sto cimentando nelle fotografie notturne di Firenze, magari se mi riesce le scarico qui e le metto sul blog. Ma dato che non ne ho voglia non lo farò.
Minchietta Uno in teoria dovrebbe essere tornata da Djerba ma non ho ancora sue news, mi sono totalmente scordata di mandare un sms a RagnoB che venerdì partiva per la Sicilia e sono in un limbo sconosciuto in cui la memoria e il tempo non esistono.
Ho provato a giocare a uno di quei giochi stracazzutissimi che non costano nulla, comprato al supermercato. Si chiama "La storia infinita" e dato che da piccina il film mi era piaciuto moltissimo, soprattutto quel drago con le orecchie da cane, che sembrava un cane e probabilmente aveva anche l'odore del cane, pensavo che il gioco fosse altrettando bello. In verità non sono ancora riuscita a scoprirlo perché se giochi e tocchi uno qualsiasi dei tasti che non ti servono per spostarti, il quadro del gioco sparisce. Te ritorni al tuo Desktop ma continui a sentire la musica del gioco. E pensi: "magari con alt+tab lo ritrovo", ma nulla.
Se fai ctrl+alt+canc non si trova nella lista dei programmi in esecuzione e sei costretto a chiuderlo brutalmente dalla lista dei processi in esecuzione.
Adesso faccio un altro tentativo e se si blocca ancora lo lancio dalla finestra cercando di centrare il prossimo treno che passa.
In ritardo, ovviamente.

04.08.06

Credo che la cosa più brutta del mondo sia il clown del McDonald's. Premetto che odio i clown, mi mettono tristezza e anche un po' di paura.
Ma andiamo con ordine.
Sono da ieri sera a Firenze. Oggi Roccio lavora e io sto facendo la turista. Ho il libro di Stefano Benni "Margherita Dolcevita" che ho cominciato ieri sul treno e oggi sicuramente finirò. Comunque ad un tratto ho avuto voglia di scrivere. Qualsiasi minchiata poteva andare bene, solo che non avevo nè penna, nè uno straccio di pezzo di carta su cui scrivere. Ok, mi serve un quaderno.
Nella libreria dove mi trovavo il quaderno più piccolo costava circa 3 euro. E chiamarlo quaderno è un complimento che non mi sento di fargli.
Cambio libreria, mentre cerco il libro del famoso pubblicitario Seguela "Hollywood lava più bianco", solo che non ricordavo nè l'autore nè il titolo completo (ricordavo solo "lava più bianco") allora chiedo aiuto a Roccio che lo scova grazie a internet. Al piano di sotto trovo il blocco su cui ho poi scritto tutte queste cose. Era in omaggio e io non ho fatto complimenti. Primo problema risolto. Ora mi serviva una penna.
Intanto vado a mangiare da McDonalds e prendo un happy meal. Il regalo dell'happy meal è (indovinate?) una penna! Scomoda come una poltrona di stampo postmoderno ma meglio di nulla. Mi siedo sulla gradinata di Santa Croce a scrivere queste cose. Ho scritto così poco? Incredibile. In effetti a penna avevo scritto molto di più, ma non è importante.

03 agosto 2006

Importante

Spegnerò il server e non si vedrà più l'immagine dell'occhio.
Almeno finché non torno.
Se mi ricordo di spegnere il server. Bha.

Cacapallinconia

Mi sono svegliata un po' malinconica e cacapalle. La cacapallaggine è nell'aria, lo sento. Quando Carla è cacapalle è proprio insopportabile. Persino la primavera con i suoi bellissimi fiorellini di ciliegio le darebbe fastidio. Lo scricchiolare delle foglie secche sotto le scarpe in autunno. Il ghiaccio sui marciapiedi d'inverno. E, d'estate, in particolare oggi, Poldo che guarda verso la finestra e abbaia. Non c'è nulla, perché abbai e mi strascichi i coglioni che nel frattempo mi sono cresciuti? La malinconia è un'altra bella merda. Te sei lì tranquillo, pensi ai fatti tuoi, e lei ti crolla sulla schiena come un muro di mattoni. Cominci a farti domande che non hanno risposte, e poi, come un brutto raffreddore, passa da sola. Bastano poche ore, se è grave una giornata intera.
La cacapallaggine no, quella resta.
Porcaputtana.
Lo so cos'è in fondo: sono in periodo premestruale. Dio (ammettendo la sua esistenza) voleva proprio male alla donna per farle questo regalino. Almeno ci avesse fatto scegliere.
Io avrei preferito una scatola di lego, almeno quelli, quando hai le palle girate, puoi lanciarli in giro. Oppure farci un Dio a grandezza naturale e poi prenderlo a schiaffi.

Piesse: sto bene, benone. Solo devo rompere le palle, oggi. E' troppo tempo che non lo faccio, potrei andare in crisi d'astinenza. Un saluto a Cliff Burton che mi ha mandato una mail dicendomi quant'è bella la sua moto che fa i 200 all'ora. Se non fai attenzione con quella moto guarda che ce n'è anche per te.
Ce n'è per tutti, oggi.

02 agosto 2006

Sogno 1.
Devo stare insieme a uno di quei cosi muscolosi stile wrestling che però ha un fratello gemello cattivo che minaccia di uccidere tutti se scopre che io ho fatto una chiamata al fratello bravo invece che a lui. Quindi io rubo la prova della mia chiamata al fratello bravo (un carta dei tarocchi ma non ricordo quale) ma lui uccide il fratello comunque. Poi mi prende per i capelli e mi picchia a sangue.

Sogno 2.
Stanno costruendo un asilo sul fiume. Un manifesto in formato A4 dice "Lo costruiremo in 19 giorni!"
Sotto una scritta a pennarello fatta da alcuni napoletani che protestano "Noi stiamo aspettando da 35!" Io sono con Roccio e passeggiamo sopra il ponte, vediamo sotto, su una piattaforma di sabbia sul fiume, che alcuni muratori stanno pigramente lavorando.

Sogno 3.
Sono in ufficio dove lavoravo fino a giugno, però l'ufficio è diverso. Ha la scrivania bianca e non di legno. Mi dicono che deve arrivare un riccone texano e di cercare di non parlare e dire nulla. Io sono lì, ma già non lavoro più lì: avevano bisogno che io gli facessi una cosa e poi andassi via. Però metto a tutto volume "Benzin" dei Rammstein. Lui entra e si dirige verso di me col sorriso. Sembra tedesco, anche se porta un tipico cappello texano.

Piesse: salutiamo Stephen che sabato parte per l'inghilterra!!

L'impresa eccezionale è essere normale

Qualcuno continua ad accedere al blog digitando su google "ragazza di roccio". Mettetevelo tra i preferiti e non se ne parla più.
Stamattina, scorazzando tra i siti di piante carnivore, ho scoperto che esiste qualche mia foto online, e sono indecisa se pubblicarla o meno in questo blog.
Mi sembra di spezzare qualcosa levando la curiosità di come sono fatta.
E mi sembra molto più narcisistico di quanto io possa essere.
Forse ci sono anche mie foto nel forum dei rettili.
Questa è da raccontare.
Qui a Torino siamo tanti per qualsiasi cosa: il gruppo torinese delle piante carnivore è composto da almeno una trentina di persone. Il gruppo di appassionati di rettili forse un po' meno ma non saprei. Se ci allarghiamo in Piemonte diventiamo molti di più. Il tizio da cui sono andata a comprare il camaleontario (poco fuori Torino) aveva in casa circa una ventina di serpenti. Ognuno nella sua techina, e ovviamente c'erano teche ovunque. In cucina, in bagno, nell'ingresso. La sua camera da letto sembrava un rettilario.
Qui a Torino poi abbiamo un appassionato particolare che io ho conosciuto nell'ambito delle piante carnivore. Non è cosa strana che gli appassionati di carnivore abbiano altre passioni bizzarre. Molti di noi allevano serpenti, ragni, o insetti strani. Io due anni fa avevo anche un insetto stecco (Extatosoma tiaratum). Insomma questo strano appassionato, che è venuto anche alla famosa gita domenicale in montagna, ha una serie di animali, in casa, che generalmente si vedono solo nei documentari. La tartaruga azzannatrice ne è un esempio. Tutto ciò che non è animaleparticolare, per lui è cibo per animaliparticolari. Un giorno decidiamo di risvegliare questi torinesi rettilati dal loro letargo perenne. Si fa una cena. Da qui vengono le foto che sono sul forum.
E alla fine ci ritroviamo in quattro: io, Pinguino, questo strano tizio e un altro. Così questo strano tizio ci racconta di aver scritto un articolo sul senso del gusto dei rettili. Per farlo ha dovuto assaggiare il cibo che piace di più ai rettili, quindi (e premetto che mentre ci raccontava queste cose eravamo in un ristorante cinese) locuste, blatte, camole, ogni cosa che potrebbe farvi ribrezzo. Dice che le formiche sono piccanti. Alle locuste bisogna levare le elitre e la testa perché sono amare e non digeribili dal nostro apparato digerente. Le blatte sono dolciastre, idem le camole (se non erro o ricordo male). In montagna abbiamo ricordato la cosa e gli abbiamo chiesto se per caso avesse assaggiato anche i topi. Disse: "No, i topi no! Che schifo!". Minchietta Uno giustamente ha aggiunto: "Le blatte inveve no, eh?"
Ecco.
La sua casa è costruita a norma di animale, in modo che ragni, scorpioni, serpenti e tutto il resto possano sentirsi a proprio agio. So che ha un ragno particolare che fa delle tele abbastanza grosse, e per permettergli di stare al meglio ha montato sul soffitto dei rami in modo che facesse lì la tela.
Mi dice che i veterinari che voglio specializzarsi in erpetologia vanno a casa sua a vedere una serie di rettili che non possono vedere da altre parti.
Le piante carnivore sono la cosa più normale che ha. In confronto i miei due camaleonti sono dei micetti (ecco, lui dice che camaleonti e iguane sono animali normali e se ne prende cura sua mamma).
Lui è diventato famoso nell'ambito delle piante per la visita che gli ha fatto la finanza a casa. Ogni animale di quel tipo ha bisogno del CITES, che certifica che l'animale è nato in cattività. Ma anche le piante carnivore hanno bisogno del CITES. Solo che nessuno ha il CITES per le piante, che sono rare in natura e rischiano di estinguersi. Una ditta olandese propaga queste piante in vitro, e le rivende a prezzi irrisori (il prezzo di acquisto dei centri commerciali si aggira intorno all'euro, sicuramente meno, il prezzo di acquisto al pubblico è sui 4 euro). Al supermercato non sanno cos'è il CITES. Quando la finanza è passata da lui, ha controllato tutti i documenti degli animali e poi è passata alle piante, ma lui non aveva certificazioni per quelle. Così i finanzieri hanno messo un bel sigillo (quella sorta di scotch giallo) sopra i sottovasi delle piante in attesa di accertamenti. Poi non so com'è finita. E comunque dopo tutto questo racconto strapomposo che mi è uscito così perché volevo parlare di tutt'altro me ne vado a pattinare.
Che lo sforzo sia con voi. Stanotte 3 sogni bizzarri che potrei anche scrivere, forse.
Ho una canzone in testa, ma mi deve aiutare Roccio in questo.. Come si chiama quel gruppo tedesco, del tipo che si è dato fuoco, quello che abbiamo sentito sabato prima di andare alla festa dell'unità? Mi sono sognata quella canzone stanotte.

Canzone del giorno: Benzin Rammstein (grazie Roccio)

01 agosto 2006

Per favore..

Ieri ho fatto due richieste di rimborso alle ferrovie dello stato. La mia copia della richiesta è stata piegata e infilata nella tasca posteriore dei jeans. I miei jeans. Contiene nomecognomenumerodelcellulare e una serie di informazioni assolutamente inutili (è ironico).
Purtroppo una delle due copie è andata perduta nella mia incessante ricerca di un libro abbastanza economico su java in alcune librerie. Chi la trova se vuole può anche chiamarmi (se proprio non ha null'altro da fare nella vita, eh?). Chiedo solo una cortesia: non di notte, per favore..

Un lavoro da sogno

Mi sveglio molto presto, molto presto verso le 6.30. Ho messo la sveglia apposta stamattina, voglio andare a pattinare. Mia mamma si è messa d'accordo con alcuni servizi segreti per farmi ingrassare, lo so. E io voglio smaltire pattinando.
Voglio pattinare finché anche l'ultimo spaghetto alla puttanesca abbandona il mio corpo sotto forma di sudore.
Ieri mattina mi sveglio e sento odore di peperoni nell'aria. Mi sveglio con i peperoni attorno a me. Mia mamma si è alzata presto per cucinare, e con fare solenne mi annuncia che a pranzo ci saranno gli spaghetti alla puttanesca e di sera i peperoni ripieni. Di sera. Peperoni ripieni.
Sì, è uno dei miei piatti preferiti, soprattutto d'inverno, ma di sera.. dopo aver pranzato con spaghetti alla puttanesca.. mia mamma vuole che ingrassi, ne sono certa. A convincermi ancora di più è il fatto che prepara cose sfiziosissime apparentemente con pochissime calorie, come ad esempio spiedini fatti con zucchine alla griglia ma ripiene di sostanze indefinibili e molto buone (quindi grasse). Ieri sera, dopo aver rinunciato ai peperoni ripieni ho mangiato quelli, ma non so se ho fatto bene.
E il clou della mattinata è stato "Quando vai a Firenze perché la prossima volta non ti porti un po' di lasagna? La preparo io.".
Lasagna e agosto non sono parole che possono essere usate nella stessa frase. Le faccio notare che scendo sempre con uno zainetto e non saprei come portarla. "A mano." dice lei. Certo, così quando cambio treno potrei accidentalmente dimenticarla lì, sul primo treno e ops.. niente lasagna. Lasagna, capite?
Tornando alla mia sveglia mattutina.
Mi sono svegliata molto presto perché voglio andare a pattinare, e mentre la sveglia suonava io stavo sognando. La sorella di.
È chiaro: questo fine settimana forse conoscerò la sorella di, e se da una parte sono curiosa, dall'altra sono terrorizzata. Io non piaccio mai alle famiglie di.
Con la sorella di Pinguino il discorso più articolato era "Mmmm, che bel tempo che fa."
Poi mi riaddormento finché un delizioso cagnolino del piano di sotto (credo il boxer di nome Axel) comincia ad abbaiare furiosamente. Mi risveglio nel bel mezzo di un altro sogno.
Questo è un lavoro.
Protagonista è Roccio che pare lavori dietro le quinte di Experimenta. Programmando tutti quei bei giochini che tanto fanno divertire il pubblico. Il "dietrolequinte" di Experimenta sembra uno studio televisivo. Ricorda la Melevisione, o minchiate del genere. Io cerco lavoro, ovvio. A Experimenta c'è il famoso signor Walter, dal quale ho già fatto un colloquio, che mi dice che nulla, gli dispiace proprio ma non hanno nulla nulla per me. Finchè mi blocca e mi dice "Aspetta, un lavoro per te c'è, ma è un lavoro un po' brutto". Non importa, gli dico, ora come ora mi va bene qualsiasi cosa.
Mi porta in una stanza dove c'è un albero. Proprio così, un albero vero dentro una stanza, un albero che arriva al soffitto. Ai rami più alti degli alberi è appesa una busta per le maniche. Mi spiega che è un'attrazione per i clienti, loro si arrampicano sull'albero e riempiono la busta di palle che poi però devono essere levate. Il mio compito è svuotare la busta dalle palle. Meno male che non è il contrario, svuotare le palle dalle buste, se no mi veniva in mente Svuotapalle che non è carino.
Come faccio a svuotare la busta dalle palle? Eh, presto detto. Il signor Walter mi spiega che ci sono due elastici, due piccoli trapezi legati ad elastici ai quali mi devo reggere forte con entrambe le mani (dice che quello precedente era stato licenziato perché mollava la presa e cadeva in continuazione). L'elastico, non so perché, (ma nessuno lo sa, alla fine è un sogno) mi fa sbalzare in alto, e una volta arrivata in cima con una mano posso levare tutte le palle dalla busta. La cosa è complicata dal fatto che in mano ho anche il guinzaglio con Poldo (il mio bassotto) attaccato. Quindi io prendo i trapezi per fare una specie di prova, in mano ho il guinzaglio allungabile con Poldo. I trapezi mi tirano su, ma dato che sono leggera "rimbalzo" sul soffitto e scendo per poi risalire ancora. Mi trovo in alto, appesa. Mollo una mano mentre il mio Poldo piscia ovunque, per terra. Ficco la mano nella busta ma non sono palle, sono bottiglie d'acqua. E mi è proprio difficile prenderle con una mano sola perché pesano. Però ci riesco e le scaravento a terra. Poi scendo e sgrido Poldo e mi rendo conto che nella stanza c'è un magnifico Rottweiller non legato, che sta su una panchina immobile. Allora mi prende paura perché Poldo si sente un alano, ma non ha ancora capito che è un bassotto e chiunque potrebbe mangiarselo vivo.
Comunque da quello che ricordo il sogno finisce qui, poi il cane di sotto mi ha svegliata. Chissà come andava a finire il mio nuovissimo lavoro da sogno.
Comunque adesso, che il sole non è ancora altissimo e forse la temperatura è accettabile, vado a pattinare.
Vado a smaltire gli spiedini fintimagri della mamma e a preparare spazio per i peperoni di oggi.
Entrerò in coma digestivo, lo so. Se domani non scrivo nulla, vi prego, se qualcuno di voi ha il mio numero mi chiami per svegliarmi.
Che dopodomani parto, non posso mica permettermi di dormire.